Piazza Affari freddata da parole Bullard nel giorno delle “tre streghe”. Stm maglia nera
Finale d’ottava tinto di rosso per Piazza Affari che si accoda al sentiment ribassista delle principali Borse del Vecchio continente. Anche Wall Street ha aperto i battenti in calo in scia ai timori di tapering da parte della Federal Reserve (Fed), con il Dow che potrebbe archiviare così la peggior settimana da gennaio. A far scattare le pesanti vendite le parole del presidente della Federal Reserve di St. Louis, James Bullard, che vede un primo aumento dei tassi di interesse già nel 2022 poiché l’inflazione aumenta più rapidamente di quanto previsto in precedenza.
Per la Borsa di Milano la brusca accelerazione si è concretizzata nel pomeriggio, con l’indice Ftse Mib che ha ampliato i ribassi e finito per mandare in archivio la seduta in calo dell’1,93% a quota 25.218,16 punti quasi azzerando i guadagni da inizio mese. Il tutto in una seduta caratterizzata, come ricordano alcuni operatori di mercato, delle cosiddette “tre streghe”, ovvero le scadenze dei contratti future su azioni, indici e opzioni (un evento che accade trimestralmente).
Le vendite si sono concentrare sui finanziari ed energetici. La maglia di peggior titolo del Ftse Mib la indossa in questo finale d’ottava Stm con quasi -4,5% a 30,4 euro. Tra le banche arrancano Unicredit (-4,3% a 10 euro), Intesa Sanpaolo (-3%) e Bper (-2,2%) con quest’ultima che prepara il completamento dell’acquisizione di un importante ramo d’azienda dal gruppo Intesa Sanpaolo, già in larga parte realizzate lo scorso 22 febbraio con il trasferimento di 455 filiali e 132 punti operativi. L’istituto si appresta a incorporare lunedì 21 giugno altri 33 sportelli (31 filiali e 2 punti operativi), tutti ubicati in Lombardia. Giù anche gli energetici, con Eni che ha ceduto il 3% . Tra gli industriali in panne Buzzi (-3%). L’unico segno più della giornata per Diasorin (+1%).