Piazza Affari fiacca a fine trimestre, male oggi le banche e TIM
Giovedì senza verve per Piazza Affari. Il Ftse Mib è andato a chiudere in ribasso dello 1,10% a quota 25.021 punti accodandosi all’umore negativo che sta caratterizzando oggi Wall Street nonostante il nuovo calo del prezzo del petrolio. Con la seduta di oggi si chiude un primo trimestre dell’anno con un bilancio negativo per Piazza Affari e tutte le altre Borse europee, anche se il recupero delle ultime settimane ha reso il saldo meno pesante.
A livello macro i dati di Francia e Italia hanno confermato l’accelerazione più marcata del previsto dell’inflazione in tutti i principali paesi UE a marzo. Indicazioni che vanno ad aumentare le pressioni sulla Bce per una svolta hawkish più repentina. Dalla Russia intanto il presidente Putin ha confermato che dal 1° aprile esigerà pagamenti in rubli del gas russo e per farlo andranno aperti conti in rubli nelle banche russe. “Se tali pagamenti non vengono effettuati, considereremo questo un mancato rispetto da parte del cliente dei propri obblighi”, ha detto Putin in un discorso televisivo.
A pagare dazio oggi a Piazza Affari è stato tutto il settore bancario: ribassi vicini al 3 per cento per Bper e Banco BPM; molto male anche Unicredit (-2,81%)
Giornata difficile per TIM. Il titolo della maggiore tlc italiana è arrivato a cedere nell’ultima ora di contrattazioni oltre l’8% scendendo sotto area 0,33 euro. Secondo quanto riporta oggi Il Sole 24 Ore la tlc guidata da Pietro Labriola starebbe studiando la possibilità di uno spin-off dell’infrastruttura di rete NetCo per quotarla. L’alternativa potrebbe essere il conferimento in una newco, che a un certo punto potrebbe essere fusa con Open Fiber. Intanto il Financial Times rimarca in un lungo articolo come la ‘buyout option’ di KKR è in dubbio. Il private equity statunitense vuole eseguire la due diligence prima di lanciare un’offerta vincolante, mentre il management si oppone (se KKR decidesse di abbandonare o ridurre l’offerta, ciò avrebbe un impatto negativo sul prezzo delle azioni).
Tra i segni più spicca Terna con +3,34%. In rialzo anche Saipem del 2,78% e Snam (+1,51%)
Infine, fitti acquisti su Generali (+3,23%) con Leonardo Del Vecchio che in un’intervista a Bloomberg News ha appoggiato il piano per il Leone di Trieste presentato nei giorni scorsi da Francesco Gaetano Caltagirone e ritiene che possa accelerare la crescita della compagnia assicurativa attraverso una grande acquisizione.