Piazza Affari e Borse europee previste prudenti in avvio. Cosa monitorare oggi
L’ultima seduta della settimana ma la prima del mese di aprile e del secondo trimestre dovrebbe avviarsi all’insegna della prudenza per le Borse europee, compresa Piazza Affari, in attesa dei dati sull’inflazione dell’Eurozona e del rapporto sull’occupazione negli Stati Uniti in mezzo alla continua incertezza sull’impatto della guerra Russia-Ucraina.
Ieri i principali indici europei hanno chiuso in rosso e hanno archiviato il primo trimestre in forte calo con un ribasso del 6,55% per lo Stoxx 600, la peggiore performance trimestrale dal 2020.
I mercati inizieranno il nuovo trimestre con cautela, guardando al conflitto e alla richiesta sul ‘gas della Russia solo con pagamenti in rubli’, che è stato confermato nella giornata di ieri dal presidente Vladimir Putin. Secondo un ordine firmato da Putin e riportato dall’agenza Bloomberg, gli acquirenti dovrebbero aprire conti speciali nella Gazprombank controllata dallo stato russo per consentire lo scambio di valuta estera in rubli.
Oggi si svolgerà un summit virtuale tra l’Ue e i membri di spicco del Governo cinese (il Presidente Xi Jinping ed il Premier Li Keqiang) sulla questione Russia-Ucraina.
Ma il focus è anche sull’inversione della curva dei rendimenti dei Treasuries Usa nel tratto 2-10 anni, manifestatasi ieri per la seconda volta nell’arco di pochi giorni. Il parametro viene considerato da alcuni analisti alla stregua di un campanello di allarme dell’arrivo di una recessione negli Stati Uniti.
Per questo, gli operatori seguiranno da vicino nel corso della giornata il rilascio di diversi indicatori, a cominciare dai dati finali delle indagini Pmi nel settore manifatturiero in Europa e poi la prima stima dell’inflazione nell’area euro, attesa accelerare a marzo per l’ottavo mese consecutivo al 6,6%.
Intanto l’indice Pmi manifatturiero cinese stilato da Caixin ha confermato la fase di contrazione messa in evidenza ieri dalla pubblicazione degli indici Pmi ‘ufficiali’, diramati dal governo di Pechino. Nel mese di marzo, l’indicatore Caixin Manufacturing PMI è scivolato in fase di contrazione, scendendo dai 50,4 punti di febbraio a quota 48,1 punti. Il dato è stato peggiore delle stime, in quanto inferiore ai 49,7 punti attesi dal consensus. Si tratta del valore minimo dal febbraio del 2020, quando la Cina era alle prese con la prima ondata di infezioni Covid. In Giappone l’indice manifatturiero è invece salito a 54,1 punti dai 52,7 punti precedenti, confermando la fase di espansione.
Dall’altra parte dell’Atlantico, da seguire la pubblicazione nel primo pomeriggio italiano del rapporto mensile del Dipartimento del Lavoro, con tasso di disoccupazione, nuovi occupati nel settore non agricolo e salari orari.
La settimana si concluderà con l’aggiornamento del rating per l’Italia da parte di Moody’s (non sono attesi cambiamenti).