Piazza Affari e Borse europee previste fiacche in avvio in assenza di catalizzatori. I temi da seguire oggi
Le principali Borse europee, compresa Piazza Affari, dovrebbero aprire sulla parità o poco sotto in assenza di un catalizzatore che indichi agli investitori la direzione da prendere. Si attende infatti la decisione della Banca centrale europea, con la riunione di giovedì, oltre che l’aggiornamento mensile sull’inflazione negli Stati Uniti, in agenda sempre giovedì.
Intanto, nella giornata di oggi sarà da monitorare l’indice Zew, che misura la fiducia delle imprese tedesche, dopo che questa mattina è stata diffusa la produzione industriale della Germania, che ha segnato ad aprile una battuta di arresto (-1% rispetto al mese prima), deludendo le attese degli analisti. Tra gli altri dati, Pil e occupazione dell’Eurozona nel I trimestre, mentre per l’Italia l’Istat diffonderà i dati sulle vendite al dettaglio, fotografando l’andamento dei consumi interni. Nel pomeriggio dagli Stati Uniti giungerà la bilancia commerciale.
Questa mattina l’azionario asiatico si è mosso debole con Tokyo in calo dello 0,19% dopo che il Pil del Giappone si è contratto nel primo trimestre in misura inferiore rispetto a quanto inizialmente riportato, ma confermando l’arrivo di una recessione tecnica nel paese. L’economista di Bloomberg Yuki Masujima ha commentato infatti che “probabilmente, il Giappone si appresta a riportare un’altra recessione, con il Pil che dovrebbe contrarsi anche nel secondo trimestre, a causa delle pressioni sull’attività economica che arrivano dalle restrizioni imposte (di nuovo) per contenere il diffondersi del coronavirus”.
Focus in generale sul trend dell’azionario globale misurato dall’MSCI All-Country World Index, che nella giornata di ieri ha chiuso al valore record di sempre per la sesta sessione in sette giorni. A Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha archiviato l’ottava seduta consecutiva in rialzo segnando +0,99% a a 25.824 punti, aggiornando i top dal 2008 e segnalandosi come la miglior Borsa Ue con le banche e titoli ciclici ancora in prima fila.