Piazza Affari e Borse europee attese aprire poco mosse. Cosa guardare oggi
Piazza Affari e le Borse europee sono attese aprire poco mosse, con gli investitori che digeriscono gli ultimi commenti del presidente della Federal Reserve sui tassi e continuano a seguire gli sviluppi della vicenda Russia-Ucraina.
Ieri, Jerome Powell ha detto in un’audizione alla Camera che sarebbe appropriato per la banca centrale americana alzare i suoi tassi di un quarto di punto all’incontro del 15-16 marzo, attenuando i timori del mercato di un aumento di 50 punti base. Il presidente della Fed, tuttavia, ha aggiunto che l’istituzione sarà pronta ad agire più energicamente se l’inflazione non dovesse scendere così rapidamente come previsto mentre le conseguenze della crisi in Ucraina restano imprevedibili.
Sempre ieri è stato pubblicato il Beige Book, il rapporto sulle condizioni economiche degli Stati Uniti, da cui è emerso che, dalla metà di gennaio, l’attività economica degli Usa è cresciuta a un ritmo tra il modesto e il moderato, e che le spese per i consumi si sono confermate in generale più deboli che nel rapporto precedente, a causa dell’impatto della variante Omicron.
Rimanendo sul fronte banche centrali, oggi la Bce pubblicherà i verbali della riunione di febbraio, nella quale la presidente Lagarde aveva enfatizzato che a marzo l’istituto avrebbe riesaminato le sue prospettive economiche.
I mercati continuano a essere condizionati anche dal balzo del petrolio, che ha testato nuovi record dopo le dichiarazioni provenienti dagli Stati Uniti, secondo cui l’amministrazione di Joe Biden starebbe valutando il modo in cui tagliare le importazioni di petrolio dalla Russia. I prezzi del contratto sul petrolio Brent volano fino a $116,90 al barile, al record dall’agosto del 2013, mentre il WTI balza fino a $114,43, al nuovo massimo degli ultimi 11 anni. Entrambi i contratti segnano un rally del 3,5%.
La seduta odierna sarà movimentata anche da alcune indicazioni macro. Si segnala l’indice Pmi servizi delle principali economie europee e dell’intera Eurozona, dopo quello della Cina che a è sceso più del previsto (a 50,2 punti), ma rimanendo ancora in fase di espansione. Sempre dall’area euro in arrivo anche il dato su disoccupazione e prezzi alla produzione. Nel pomeriggio dagli Usa giungeranno le nuove richieste settimanali di sussidi alla disoccupazione, oltre che l’indice Ism non manifatturiero.