Piazza Affari chiude male: Bper in caduta, acquisti su Diasorin
Ultima seduta di agosto con segno meno per Piazza Affari (Ftse Mib chiude in ribasso dell’1,04% a 19.633,69 punti) che ha progressivamente perso slancio dopo un primo scorcio di giornata in consistente rialzo. Oggi sono arrivati i riscontri del PIL italiano, rivisto al ribasso a -12,8% nel secondo trimestre dell’anno. Il ministro Gualtieri ha rimarcato che i riscontri dalle entrate tributarie (+9% ad agosto stando ai dati provvisori) si aggiungono ad altre evidenze che ci consentono di auspicare un forte rimbalzo del PIL nel terzo trimestre.
Sul parterre di Piazza Affari svettano Diasorin (+3,9%) e Amplifon (+1,5%). Sotto i riflettori Telecom Italia (-0,5%), il cui cda oggi è chiamato all’approvazione del deal FiberCop (con l’ingresso del fondo KKR) e del memorandum of understanding (MoU) con Cassa depositi e prestiti (Cdp) sulla rete unica. Le ultime indicazioni vedono una posizione di supporto al deal anche da parte di ENEL (proprietaria del 50% di Open Fiber). L’intesa dovrebbe vedere Tim detenere il 50,1% della nuova società che controllerà la rete unica, ma Cdp potrà scegliere il presidente e godere di un peso maggiore in consiglio con la possibilità di intervenire su investimenti e strategie.
Giornata intonata al ribasso per Bper (-3,3%), la peggiore tra le banche; male anche Atlantia (-3,7%) e Mediolanum (-2,9%). Prevalenza delle vendite anche su Prysmian (-1,8%) con i risultati della cinese YOFC (in cui Prysmian detiene una quota di minoranza) che evidenziano una ripresa della domanda ma i prezzi rimangono sotto pressione. “Sulla divisione Telecom di Prysmian ipotizziamo nel medio periodo una ripresa single digit dei volumi ma i margini dovrebbero rimanere complessivamente stabili”, argomenta Mediobanca Securities che mantiene rating outperform con tp a 25,2 euro.
Seduta finita con segno meno per FCA (-2%) che ha gradualmente perso quota dopo in avvio promettente. Il titolo del colosso auto italo-statunitense nella prima parte di giornata aveva beneficiato delle indicazioni circa le forti richieste in Italia degli incentivi all’acquisto di auto. Stando a quanto riportato da Il Sole 24 ore gli incentivi per l’acquisto di auto con motorizzazione a benzina/diesel pari a 50 milioni di euro si sono già esauriti ad agosto e anche il rifinanziamento di 100 mln potrebbe esaurirsi nei primi giorni di settembre. “Questa reazione del mercato non ci sorprende e per questo ci aspettiamo un rimbalzo nei mesi di agosto e anche settembre”, argomenta Equita SIM che ritiene prevedibile, in assenza di ulteriori rifinanziamenti, che il mercato torni a scendere nel quarto trimestre. “Non escludiamo che il Governo possa ulteriormente rifinanziare gli incentivi; pur trattandosi di un effetto temporaneo contribuirà al destocking”, aggiunge la sim milanese che ricorda come il mercato italiano rappresenti il 9% dei volumi combinati di Stellantis (FCA + PSA, dati al 2019).