Piazza Affari chiude in corsa con TIM e Leonardo sugli scudi, Enel al 5° KO di fila
Torna il segno più a Piazza Affari. Il Ftse Mib ha chiuso a +0,69% a quota 23.098,15 punti. I mercati sono stati rasserenati ieri dalle parole di Jerome Powell. Il numero uno della Fed ha cercato di scacciare la paura reflazione Usa e ha dichiarato che la ripresa economica degli Stati Uniti rimane “irregolare e lungi dall’essere completa” e ci vorrà “un po’ di tempo” prima che la Fed consideri il cambiamento delle politiche che ha adottato per aiutare il paese a tornare alla piena occupazione. Oggi però i tassi sui Treasuries decennali Usa sono arrivati a toccare la soglia psicologica dell’1,40%, record dal febbraio del 2020.
Euforia oggi sul titolo Telecom Italia, arrivato a guadagnare il 9,2% in area 0,414 euro dopo la presentazione dei conti 2020 e del nuovo piano strategico. Il mercato scommette soprattutto sull’accelerazione della rete unica dopo che il cda, oltre ad approvare i conti del 2020, ha dato l’ok alla lista per il rinnovo del cda stesso. Tra i nomi proposti, quello del presidente della Cdp Giovanni Gorno Tempini. L’ad Luigi Gubitosi, nel corso della conference call con gli analisti ha detto anche di non attendersi un cambiamento sul piano della rete unica con il nuovo governo di Mario Draghi. “Sulla rete unica sono stati fatti progressi. Enel ha annunciato la cessione della sua quota di Open Fiber a Macquarie e questo conferma le nostre aspettative iniziali. Ci sono sinergie significative che devono essere raggiunte con la unificazione delle due reti”, ha aggiunto il top manager. Riguardo al bilancio, Tim ha concluso il 2020 con un utile netto record di 7,2 miliardi di euro, rispetto ai 916 milioni di euro nell’esercizio 2019. I ricavi totali di Tim del 2020 sono stati pari a 15,805 miliardi di euro, in flessione del 12,1% rispetto all’esercizio 2019 (17,974 miliardi di euro); la variazione organica dei ricavi totali è stata pari a –6,4%.
Molto bene anche oggi Leonardo (+4%) che avvicina ulteriormente la soglia dei 7 euro. Acquisti convinti anche su Stellantis, salita del 2,3% circa.
Nuova giornata difficile a Piazza Affari invece per Enel (-0,7%) che aggiorna i minimi a due mesi circa inanellando la quinta seduta consecutiva in ribasso. A pesare è il rialzo dei rendimenti che è un elemento negativo per un settore ad alto livello di indebitamento quale quello delle utility.
Tra i segni meno si segnala anche Atlantia (-2%) nonostante la mossa di Cassa Depositi e Prestiti che ha presentato un’offerta vincolante per ASPI. Adesso andrà verificato se ci saranno spazi di ulteriore negoziazione considerando che lo scenario politico sembra essere migliorato e dovrebbe favorire una soluzione per il dossier ASPI, che parte dall`approvazione definitiva del Piano Economico Finanziario. “L’accordo con CDP eliminerebbe il rischio politico, risolverebbe il problema del debito nella holding (4.5 bn) ed assicurerebbe flessibilità finanziaria ad Atlantia per asset rotation o supportare Abertis, il cui leverage rimane elevato (2022E D/EBITDA a 6.4x)”, rimarca Equita SIM.