Piazza Affari chiude bene nel giorno delle banche centrali, vola Stellantis
Piazza Affari corre nel giorno delle banche centrali con la Bank of England che ha alzato a sorpresa i tassi e la Bce che ammortizzerà la fine del PEPP a marzo con un aumento temporaneo del QE classico.
L’indice Ftse Mib segna a fine giornata +0,44% a 26.782 punti dopo aver aperto oltre quota 27mila. Gli investitori avevano già accolto con favore l’accelerazione sul tapering da parte della Federal Reserve per contrastare l’impennata dell’inflazione. La banca centrale Usa giudica la ripresa economica degli Stati Uniti sufficientemente forte per far fronte a una politica monetaria più restrittiva. Si avvicina così il momento dei primi rialzi dei tassi, fino a tre strette nel 2022, come emerge dal dot plot, il documento che riassume le previsioni degli esponenti della Federal Reserve sulla direzione dei tassi.
Fronte Bce, l’istituto di Francoforte ha annunciato la fine del PEPP a marzo 2022, compensato dall’aumento del QE classico da 20 a 40 mld nel secondo trimestre 2022 e a 30 mld nel terzo trimestre. Le nuove stime di inflazione vedono una crescita dei prezzi al ritmo del 3,2% nel 2022, a velocità quasi doppia rispetto al +1,7% precedentemente stimato. Una Bce più falco del previsto che ha portato a un apprezzamento dell’euro e a un leggero allargamento dello spread Btp-Bund.
In prima fila oggi a Piazza Affari il titolo Stellantis arrivato fino a +3,3% a 16,854 euro. Tra le banche Unicredit scende per il secondo giorno consecutivo (-0,53% a 13,068 euro). In flessione anche STM (-1,56%) che era partita bene oggi per poi sgonfiarsi in scia alle vendite che stanno caratterizzando oggi il Nasdaq.
Segno meno oggi anche per Telecom Italia (-0,93% a 0,4391 euro) che ha aggiornato le previsioni gestionali dell’esercizio 2021. L’ebitda after lease organico della Business Unit Domestic è stimato in diminuzione (“low teens decrease”) rispetto al 2020, con un peggioramento rispetto alla precedente previsione comunicata ad ottobre (“high single-digit decrease”), imputabile principalmente a minori ricavi della telefonia fissa, in parte connessi all’andamento dell’accordo con DAZN per la distribuzione della Serie A TIM. Intanto nuove indicazioni stampa vedono allungardsi i tempi per la scelta del prossimo ceo e anche quelli per la risposta all’offerta di KKR, che potrebbe materializzarsi solo dopo il varo del nuovo piano industriale.