Piazza Affari chiude a +1% una seduta volatile, balzo di Enel ed ENI
Piazza Affari volatile all’indomani della Fed. Dopo un avvio debole, dominato dai timori di una Fed più aggressiva nei rialzi dei tassi, il Ftse Mib ha recuperato andando a chiudere in deciso rialzo (+0,99% a 26.882 punti) sotto la spunta dei buoni riscontri macro in arrivo da oltreoceano. In particolare, il PIL statunitense ha sorpreso in positivo con +6,9% nel IV trimestre, archiviando il 2021 a +5,7% (miglior anno dal lontano 1984).
Tornando alla Fed, il mercato si è concentrato sulle parole di Jerome Powell che non ha escluso la possibilità di una serie di strette senza sosta nel corso del 2022. “Ho la forte sensazione che potremo alzare i tassi senza mettere a repentaglio l’occupazione – ha detto Powell – . Esiste un bel po’ di spazio per alzare i tassi senza procurare danni al mercato del lavoro”. Le aspettative di una Fed proattiva hanno spinto al rialzo i rendimenti dei Treasury con dollaro in rafforzamento.
A Piazza Affari oggi ben intonate le banche (+1,87% Intesa e +0,88% Unicredit) in attesa che domani Unicredit apra la stagione delle trimestrali. Sponda è arrivata dai numeri oltre le attese diffusi da Deutsche Bank, con utile quadruplicato nel 20212, ritorno del dividendo e l’avvio di un buyback da 300 milioni di euro.
Tra i migliori del Ftse Mib spiccano le due big Enel ed ENI, salite entrambe del 2% circa. Bene oggi anche STM (+1,93% a 40,61 euro) che ha chiuso il quarto trimestre 2021 con ricavi per 3,56 miliardi di dollari (+9,9%), sopra la guidance che era di 3,4 mld. STM per il 2022 stima ricavi compresi tra 14,8 miliardi e 15,3 miliardi di dollari. L’utile netto trimestrale è di 750 milioni di dollari (+30,2%).
In positivo anche Stellantis (+0,79% a 17,54 euro) che punta ad aumentare la sua partecipazione azionaria in GAC-Stellantis dal 50% al 75%.
Bene anche Leonardo (+1,xxx%) che ha precisato che non è stata presa nessuna decisione formale su valorizzazione Drs rispondendo così a rumor di stampa su una potenziale vendita di una linea di business di Leonardo Drs.
Infine, tra i titoli rimasti indietro, spicca Telecom Italia (-0,37%) con il nuovo ceo Pietro Labriola che ha ottenuto il mandato dal board per esplorare opzioni strategiche volte a massimizzare la creazione di valore per gli azionisti. Per quanto riguarda la proposta di KKR il board segnala che il comitato ad hoc sta proseguendo i lavori per analizzare la proposta e confrontarla con le prospettive del gruppo e con le opzioni strategiche allo studio.