Petrolio: prezzi balzano di oltre +2% con tempesta neve New York e Goldman Sachs bullish
La forte tempesta di neve che si sta abbattendo sulla costa nordorientale degli Stati Uniti – colpendo New York ma non solo – e l’impegno dei paesi dell’Opec+ a varare i tagli necessari all’offerta sostengono le quotazioni del petrolio. Di mezzo c’è anche la view bullish degli analisti di Goldman Sachs, che prevedono un balzo dei prezzi fino a $65 al barile entro il mese di luglio, grazie a un mercato in deficit che, a loro avviso, sarà di 900.000 barili al giorno nel primo semestre del 2021, più del deficit precedentemente stimato di 500.000 barili al giorno.
Da segnalare che l’Opec +, l’alleanza tra paesi Opec e non Opec, ha raggiunto a dicembre un accordo su un taglio combinato di 7,2 milioni di barili al giorno: il taglio verrà adottato anche nei mesi di febbraio e di marzo.
In realtà l’intesa raggiunta ha fatto scendere l’ammontare totale di tagli, all’inizio del 2021, a 7,2 milioni di barili al giorno, rispetto ai tagli superiori di 7,7 milioni di barili al giorno in vigore da agosto a dicembre 2020 e ai tagli ancora maggiori di 9,7 milioni di barili al giorno che l’alleanza aveva deciso lo scorso maggio, nell’ambito di una strategia tesa a risollevare le quotazioni del petrolio.
L’entità dei tagli è dunque ulteriormente diminuita. Detto questo, il gruppo aveva minacciato di riportare sul mercato 1,9 milioni di barili al giorno, nel caso in cui non fosse riuscito ad arrivare a un accordo. Ieri è stato reso noto che i paesi appartenenti all’alleanza Opec + si stanno conformando inoltre all’entità dei tagli decisi per il 99%.
I prezzi del contratto WTI sul petrolio scambiato a New York e del Brent salgono oggi entrambi di oltre +2%, attestandosi rispettivamente a $54,80 e $57,60 al barile.