Petrolio in calo per quarta sessione consecutiva, pesano offerta Libia e paura COVID-19
La paura per i nuovi balzi di casi da coronavirus affossa i prezzi del petrolio per la quarta sessione consecutiva.
I prezzi del contratto WTI scendono dell’1,35% appena al di sopra della soglia di $40 al barile, mentre il Brent cede lo 0,82% a $42,27 al barile.
A condizionare il trend, oltre al timore di una ennesima contrazione della domanda energetica, anche l’aumento atteso dell’offerta di petrolio da parte della Libia.
Stando ad alcune fonti, la produzione del principale pozzo petrolifero libico, quello di Shahara – che ha riaperto lo scorso 11 ottobre -sta producendo 150.000 barili al giorno, la metà circa della sua capacità produttiva. “Dal mese di aprile abbiamo assistito a una ripresa miracolosa della domanda di petrolio, che ora viaggia a un valore pari a circa il 92% dei livelli precedenti la pandemia COVID-19 – ha commentato Louise Dickson, analista dei mercati petroliferi presso Rystad Energy – Ma è troppo presto per dichiarare la fine dell’era di distruzione della domanda di petrolio scatenata dal coronavirus”.