Petrolio, WTI e Brent crollano con lockdown Shanghai fino a -7%. Ma quota $100 blindata da Russia e domanda Usa
La volatilità continua a essere una costante del mercato del petrolio: oggi forte tonfo per le quotazioni del crude oil, che scontano la notizia del lockdown di Shanghai.
Le autorità cinesi hanno annunciato che Shanghai, città da 26 milioni di persone, entrerà in lockdown in due fasi per bloccare l’aumento dei casi di Covid-19 e permettere test di massa. Metà della città sarà chiusa da oggi al 1° aprile. L’altra metà sarà chiusa dal’1° al 5 aprile.
Il ritorno dell’incubo Covid-19, riesploso in Cina alla metà marzo a ritmi record dall’inizio del 2020, alimenta i timori sul rischio di una contrazione dei consumi e, dunque, di una contrazione della domanda di petrolio e di altre commodities.
Entrambi i contratti avevano riportato un trend positivo lo scorso venerdì, salendo entrambi dell’1,4% e riportando la prima settimana di rialzi in tre settimane, con il Brent balzato dell’11,5% e il WTI in corsa dell’8,8%.
Ma, come ha commentato alla Cnbc Kazuhiko Saito, chief analyst di Fujitomi Securities, “il lockdown di Shanghai ha alimentato un nuovo sell off, da parte di quegli investitori che avevano sperato che il lockdown potesse essere evitato”.
In ogni caso, secondo Tetsu Emori, CEO di Emori Fund Management, “è probabile che i prezzi del petrolio rimangano al di sopra dei $100 al barile ancora per un po’ di tempo, visto che l’offerta globale diminuirà sia per il calo delle forniture da parte della Russia (colpita da diverse sanzioni, tra cui l’embargo sul petrolio e gas russi lanciati dagli Stati Uniti), sia perchè gli Usa stanno per entrare nella stagione in cui, con gli americani che si mettono in macchina per le vacanze, la domanda di benzina è destinata ad aumentare”. Ancora, le scorte globali di petrolio viaggiano ai minimi dal 2014. Il WTI e il Brent crollano oggi fino a -7%, scivolando rispettivamente a $105 e $112 al barile circa.