Petrolio +3%, Brent oltre quota $110 con Russia-Ucraina e alert AIE su dipendenza combustibili fossili
Nuovo boom delle quotazioni di petrolio, che balzano del 3% nelle contrattazioni dei mercati asiatici, pagando i mancati progressi nelle trattative tra Mosca e Kiev per il cessate il fuoco e l’alert dell’AIE, Agenzia internazionale dell’energia che, venerdì scorso, ha avvertito che, dal mese di aprile, l’offerta di petrolio e prodotti raffinati da parte della Russia potrebbe scendere di tre milioni di barili al giorno.
Per questo motivo, l’agenzia ha presentato un piano contenente 10 misure di emergenza per tagliare la domanda di petrolio di 2,7 milioni di barili al giorno in quattro mesi.
“La Francia e tutti i paesi europei devono porre fine alla loro dipendenza dai conbustibili fossili, in particolare da quelli russi, il prima possibile – ha detto Barbara Pompili, ministra per la Transizione ecologica della Francia, paese che al momento detiene la presidenza dell’Unione europea – E’ una necessità assoluta, per il clima ma anche per la nostra sovranità energetica. Il piano proposto dall’AIE offre alcune idee interessanti, alcune delle quali sono in linea con le nostre idee, tese a ridurre la nostra dipendenza dal petrolio”. I prezzi del petrolio tornano a salire, con quelli del Brent che balzano di oltre il 3% a $111,44 al barile e quelli del WTI che salgono anch’essi di oltre il 3% a $108,31.
Oggi, stando a quanto ha reso noto la Casa Bianca, è atteso un colloquio telefonico tra il presidente americano Joe Biden, il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il presidente del Consiglo italiano Mario Draghi e il premier britannico Boris Johnson per discutere “di una risposta coordinata all’attacco immotivato e ingiustificato della Russia all’Ucraina”. Il colloquio è atteso alle 16 ora italiana.