Peloton cade a Wall Street dopo news addio ceo e taglio 2.800 posti di lavoro. Nuovo AD viene da Spotify e Netflix
Peloton ha annunciato l’intenzione di sostituire il ceo John Foley e di tagliare ben 2.800 posti di lavoro, pari al 20% delle posizioni corporate.
Nuovo numero uno della società newyorchese di fitness indoor sarà Barry McCarthy, ex direttore finanziario di Spotify e Netflix.
Peloton ha comunicato di prevedere per il 2022 una riduzione dei costi annuali di $800 milioni e un taglio delle spese in conto capitale di $150 milioni.
La società Covid Winner 2020 ha rivisto inoltre al ribasso l’outlook sul fatturato di quest’anno. Ora prevede per l’anno fiscale 2022 un giro d’affari compreso tra $3,7 e $3,8 miliardi, in flessione rispetto alla precedente forchetta compresa tra $4,4 e $4,8 miliardi.
Peloton ha anche detto di stimare per la fine dell’anno 3 milioni di persone iscritte connesse, meno dei 3,35 milioni-3,45 milioni precedentemente attesi. Per ‘persone connesse’, si intendono gli appassionati di fitness che possiedono un’attrezzatura Peloton e che, al tempo stesso, pagano un abbonamento mensile per accedere ai contenuti digitali offerti online dal gruppo.
Il titolo scivola di quasi -8% in premercato a Wall Street dopo il rally di oltre +20% incassato alla vigilia.
Ieri le quotazioni sono volate di oltre il 30% a Wall Street dopo alcune voci di mercato secondo cui sia Amazon che Nike starebbero considerando l’eventualità di acquistare la società di New York, produttrice di attrezzature fitness.
Il mese scorso, l’investitore attivista Blackwells Capital aveva pubblicato una lettera, chiedendo alla società di licenziare il co-fondatore e numero uno John Foley e di mettersi contestualmente in vendita. Nella missiva, Blackwells aveva identificato come possibili acquirenti Apple, Walt-Disney e Nike. Il Wall Street Journal ha fatto poi anche il nome di Amazon.
Il Financial Times ha poi specificato che anche Nike starebbe considerando l’opzione di presentare un’offerta separata per inglobare Peloton tra i suoi asset, precisando che né Nike né Amazon avrebbero però avviato trattative dirette con la società di fitness.