Mps-UniCredit: IG Italia presenta gli scenari per il Monte e l’outlook sui titoli. Occhio anche a Banco BPM
Così Filippo Diodovich, senior market strategist di IG Italia, ha commentato la notizia, diffusa domenica 24 ottobre, relativa alla rottura delle trattative tra UniCredit e il Tesoro su Mps.
“Il fallimento delle negoziazioni per l’aggregazione tra Unicredit e MPS porta nuovi problemi all’esecutivo su un dossier che sembrava essere stato chiuso con una soluzione di mercato. Nel breve sarà molto difficile trovare un nuovo acquirente e il Tesoro dovrà richiedere ulteriore tempo alla Commissione Europea per la vendita di MPS (scadenza a fine anno) e procedere con un aumento di capitale”.
Diodovich illustra gli scenari per il Monte dei Paschi, nel cui capitale il Tesoro detiene una partecipazione di maggioranza pari al 64%, dopo la ricapitalizzazione precauzionale lanciata nel 2017.
Tre gli scenari principali: modello stand-alone; ricerca nuovi acquirenti; ritorno al tavolo delle trattative con Unicredit:
“Crediamo che il Tesoro stia valutando la fattibilità del modello stand-alone dopo l’insuccesso delle trattative con Unicredit. E’ una soluzione che sarà valutata con particolare attenzione dal MEF ma che richiede un ingente aumento di capitale che difficilmente potrà essere ricavato dal mercato sulla scia della perdita di credibilità delle strategie industriali della banca senese. Probabile una caduta di valore del titolo e dei bond subordinati. Riteniamo che lo scenario di una nuova operazione M&A abbia al momento poche chance perché la possibilità di nuovi acquirenti è molto risicata nonostante le condizioni favorevoli portate avanti dal Governo”.
“Le indiscrezioni di stampa – ricorda l’esperto di IG – avevano portato a pensare a Banco BPM che tuttavia ha smentito la possibilità di una tale operazione. E chiunque si siederà al tavolo delle negoziazioni richiederà le stesse condizioni estremamente favorevoli poste da Unicredit. Nel risiko bancario non è esclusa la possibilità che Tesoro e vertici di Unicredit possano tornare al tavolo delle trattative e trovare un compromesso sulle questioni che hanno fatto saltare l’accordo”.
Riguardo al trend del titolo Mps, “i rischi sono elevati per ulteriori ribassi poichè l’aumento di capitale potrebbe essere ingente e difficilmente si troveranno fondi sul mercato. Ulteriore perdita di reputazione per la banca senese con conseguente aumento dei costi per raccogliere capitali sul mercato”. Riguardo a Unicredit, “il titolo non dovrebbe a nostro avviso essere appesantito dal dossier MPS. Orcel ha cercato di trovare le condizioni favorevoli per l’acquisto e nel momento che è saltato l’accordo guarderà ad altre occasioni per le operazioni straordinarie del gruppo”, mentre “Banco BPM” è “il titolo che potrebbe beneficiare di più dal mancato accordo Unicredit-MPS. Non crediamo che l’amministratore delegato Castagna possa essere interessato a MPS mentre aumenteranno le indiscrezioni su un possibile matrimonio tra Banco BPM e Unicredit”.