Mercati gelati da Fed: Powell & Co pronti a rialzi tassi di 50 punti base. Wall Street e borsa Tokyo giù
I mercati azionari reagiscono male alla pubblicazione delle minute della Fed, relative all’ultima riunione del 16 marzo 2022, quando la banca centrale americana ha alzato i tassi sui fed funds per la prima volta dal 2018, portandoli al range compreso tra lo 0,25% e lo 0,50%, con un rialzo di 25 punti base.
I verbali hanno confermato una Fed sempre più determinata a sconfiggere l’inflazione galoppante negli Usa con strette monetarie più aggressive e il taglio del proprio bilancio. Sui mercati aumenta di conseguenza il timore che una banca centrale troppo hawkish possa deragliare la ripresa dell’economia, fino a portarla in recessione.
Wall Street ha reagito con le vendite per il secondo giorno consecutivo: il Dow Jones Industrial Average ha perso 144,67 punti, -0,42%, a 34.496,51. Lo S&P 500 è scivolato dello 0,97% a 4.481,15 e il Nasdaq Composite ha ceduto il 2,22% a 13.888,82, dopo aver perso il 2,3% circa nella seduta di martedì.
Boom dei tassi decennali dei Treasuries Usa, che sono volati al record degli ultimi tre anni, ieri, superando anche la soglia del 2,65%, dal 2,40% a cui avevano terminato la sessione di lunedì.
Borse asiatiche negative, con i titoli hi-tech colpiti dai sell alla borsa di Hong Kong: male soprattutto, tra le Big Tech, Bilibili e Alibaba.
L’indice benchmark Hang Seng cede l’1,20%; male anche la borsa di Shanghai con un ribasso dell’1,14%. L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo arretra dell’1,54% dopo aver ceduto nei minimi intraday quasi il 2%; Sidney -0,57%, Seoul -1,25%.
Dalle minute è emerso che molti esponenti del Fomc, il braccio di politica monetaria della Fed, avrebbero preferito un rialzo dei tassi di 50 punti base.
Di conseguenza, “molti partecipanti hanno notato che uno o più rialzi dei tassi di 50 punti base potrebbero essere appropriati nei prossimi meeting, soprattutto se le pressioni inflazionistiche rimarranno elevate o si intensificheranno”.
“Tutti i partecipanti hanno rimarcato la necessità di rimanere attenti ai rischi di una ulteriore crescita dell’inflazione”, si legge ancora nei verbali della Fed guidata da Jerome Powell.
La Fed di Jerome Powell è pronta, inoltre, a iniziare a ridurre il proprio bilancio, che ammonta a un valore di $9 trilioni.
I funzionari, si legge nei verbali, “hanno concordato in generale” su un taglio di asset che potrebbe avvenire, su base mensile, per un valore di 95 miliardi di dollari, comprensivo di una riduzione di Treasuries di $60 miliardi e di asset garantiti dai mutui per un valore di $35 miliardi.
Il totale corrisponderebbe al doppio, circa, della riduzione mensile del bilancio che la Fed avviò nel periodo compreso tra il 2017 e il 2019 e l’operazione dovrebbe prendere il via a maggio.