Mercati: ‘S&P 500 solido anche con inflazione, la storia lo dimostra. E il ‘make up’ dell’indice aiuta
Nessun episodio “stagnante stile anni ’70’ ” che finisca con il portare i mercati azionari Usa a essere piatti per un decennio circa. E’ quanto ha detto di credere Shpe Perkins, il responsabile degli investimenti di Putnam Investment, stando a quanto riportato da un articolo pubblicato su Morningstar.
Perkins crede nella solidità del mercato azionario, ricordando che i ratio price/earnings relativi ai periodi inflazionistici che si sono susseguiti dal 1900 dimostrano come la crescita degli utili abbia dato sempre dimostrazione di resilienza, a eccezione di quelle fasi in cui le cose si mettevano davvero male.
E il ‘makeup’ di Wall Street aiuta. Perkins ha fatto notare che, “negli anni 70, l’indice (S&P 500) era costituito soprattutto da titoli di società cicliche, attive nei settori dell’energia, delle materie prime, dell’industria. Oggi, la maggior parte dello S&P 500 è rappresentata da società a veloce crescità e di alta qualità, che tendono a essere resilienti in tempi di turbolenze economiche”.
Per queste aziende, il rischio più importante è l'”obsolescenza tecnologica”.
Negli anni ’70, inoltre, le società quotate in Borsa erano in generale non solo più cicliche ma anche più propense a indebitarsi, a ricorrere dunque a un maggiore leverage. Perkins sottolinea che invece “oggi i leader dello S&P sono società che presentano margini più elevati, in settori come tecnologia, comunicazioni e health care”.