McDonald’s paga inflazione salariale: utili e fatturato IV trim deludono (ancora) le stime
McDonald’s: i costi e i salari più alti erodono gli utili del colosso del fast food, che deludono le attese degli analisti, così come anche il fatturato. E’ quanto emerge dai risultati di bilancio del quarto trimestre appena resi noti dal gigante americano. Risultati che hanno messo in evidenza un utile netto di $1,64 miliardi, o $2,18 per azione, in crescita rispetto agli $1,38 miliardi, o $1,84 per azione, dello stesso periodo dell’anno precedente.
Esclusi gli oneri straordinari di bilancio, l’utile netto si è attestato a $2,23 per azione, livello inferiore ai $2,34 per azione attesi dagli analisti. E’ la quarta volta in otto trimestri che i profitti della multinazionale deludono il consensus.
Il titolo cede in premercato a Wall Street del.
Il fatturato si è attestato nel quarto trimestre terminato il 31 dicembre del 2021 a $6,01 miliardi, al di sotto dei $6,03 miliardi stimati.
McDonald’s ha pagato la cosiddetta inflazione salariale: nel trimestre i suoi costi operativi e le sue spese sono aumentati del 14%.
I costi più elevati includono gli aumenti ai salari corrisposti ai suoi dipendenti, lanciati con l’intento di convincere la forza lavoro a rimanere nei suoi ristoranti, in un mercato del lavoro, quello Usa, in cui si fa fatica ad attrarre nuovi occupati.
A pesare sui costi anche l’aumento degli ingredienti di alcuni menù che hanno reso i Big Mac e i McNuggets più costosi.