Legge di bilancio, Confindustria: ‘indispensabile strategia rientro debito. Timidi interventi su fisco’
“Secondo la Commissione europea, il debito pubblico salirà di 25 punti di Pil quest’anno, molto più che nella media Ue (+15%). È dunque indispensabile una strategia di rientro consistente nel post-pandemia”. Così afferma la direttrice generale di Confindustria, Francesca Mariotti, nel corso di una audizione sulla legge di bilancio per il 2021 presso le Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato.
“L’unica via è innalzare il tasso di crescita del Pil – ha continuato Mariotti – altrimenti sarà impossibile mantenere avanzi primari nell’ordine di circa 3-4 punti di Pil all’anno per tornare, in 10 anni, ai livelli pre-pandemia. Ma per innalzare il Pil servono investimenti e riforme, così da accrescere la produttività, la causa della bassa crescita italiana: questo renderebbe le nostre imprese molto più competitive sui mercati esteri”.
La funzionaria di Confindustria ha continuato, affermando che “timidi appaiono gli interventi in materia fiscale” che sono presenti nella legge di bilancio.
“Esigue le risorse destinate a quella che viene definita la riforma dell’Irpef: al netto delle somme stanziate per la riforma sull’assegno universale e degli assegni alla famiglia (5 miliardi di euro), ammontano a circa 3 miliardi di euro nel 2022 e 2 miliardi nel 2023. Per un’imposta che apporta alle casse erariali circa 200 miliardi l’anno, si tratta di un margine di manovra dell’1%”. Insomma, altro che shock della domanda interna:
“Immaginare che con questa dotazione finanziaria si possa provocare uno shock della domanda interna nel Paese appare utopistico anche in considerazione dell’elevatissimo tasso di risparmio che stanno registrando le famiglie italiane; nessun paese europeo sta procedendo in questa direzione”.
Le risorse “potrebbero forse essere più efficacemente investite in misure di sostegno alla competitività delle imprese e alla crescita economica, a partire dall’azzeramento dell’Irap”.