La crisi Ucraina fa scivolare lo S&P in fase correzione. Ma futures Usa indicano voglia di ripresa
La crisi Ucraina con venti di guerra annessi fa scivolare in fase di correzione l’indice S&P 500. L’annuncio delle sanzioni americane contro la Russia di Vladimir Putin si è tradotto sui mercati in un’accelerazione dei sell off.
Wall Street ha chiuso la seduta di ieri in forte ribasso. Il Dow Jones ha perso 483 punti (-1,42%), soffrendo la quarta sessione consecutiva di ribassi. Nei minimi intraday, il DJ è capitolato fin oltre 700 punti. Lo S&P 500 ha ceduto l’ 1,01%, chiudendo a un valore inferiore del 10,25% rispetto alla sua chiusura record del 3 gennaio scorso: l’indice è dunque tecnicamente in fase di correzione.
Il Nasdaq Composite è arretrato dell’1,23%, in calo per la quarta sessione consecutiva.
Wall Street ha voglia di ripresa, come conferma il trend dei futures. I futures sul Dow Jones salgono di 138 punti (+0,412%), a 33.663; i futures sullo S&P avanzano dello 0,49% a 4.321 punti, mentre i futures sul Nasdaq balzano dello 0,68% a 13.957 punti circa.
Il presidente americano Joe Biden ha annunciato il primo pacchetto di sanzioni contro la Russia, dopo che l’omologo russo Vladimir Putin ha riconosciuto l’indipendenza delle due repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk, nel Donbass dell’Ucraina. Putin ha ordinato anche l’invio di forze russe nell’area.
In un discorso proferito nella serata di ieri, Biden ha annunciato la decisione di imporre sanzioni contro alcune istituzioni finanziarie russe, il debito sovrano e alcuni rappresentanti dell’elite russa,inclusi i membri delle loro famiglie.