La Fed di Powell lascia i tassi Usa vicini allo zero. Dot plot: ecco quando saranno alzati
Nonostante la forte revisione al rialzo delle stime sul Pil Usa e dell’inflazione del 2021, la maggior parte degli esponenti del Fomc – il braccio di politica monetaria della Federal Reserve – prevede che i tassi rimarranno ai livelli attuali, attorno allo zero, fino al 2023 e per tutto il 2023. E’ quanto emerge dal dot plot, il documento in cui ogni trimestre gli esponenti della Fed indicano quali saranno i livelli che, a loro avviso, i tassi di interesse testeranno nel breve, medio e lungo termine.
Quattro dei 18 esponenti del Fomc stimano un rialzo dei tassi nel 2022, un numero più alto rispetto a dicembre, quando era stato soltanto un membro della commissione a prevedere una stretta monetaria a partire dall’anno prossimo.
Per il 2023, sette sono gli esponenti a stimare una stretta, rispetto ai cinque di dicembre, sempre una minoranza sui 18 membri complessivi del Fomc.
La maggioranza stima praticamente un aumento dei tassi soltanto “nel più lungo termine”.
La Federal Reserve, nel comunicare di aver lasciato i tassi sui Treasuries attorno allo zero, ha aggiornato le proprie stime di crescita del Pil Usa: ora prevede un’espansione dell’economia del 6,5% nel 2021, rispetto al +4,2% atteso nel meeting di dicembre 2020. E’ quanto emerge dal Summary of Economic Projections reso noto dal Fomc.
La banca centrale Usa guidata da Jerome Powell ha rivisto al rialzo anche le stime sul Pil Usa del 2022, dal +3,2% atteso in precedenza al tasso di crescita del 3,3%.
Forte revisione al rialzo anche per il tasso di inflazione Usa del 2021, atteso al 2,4%, ben oltre l’1,8% atteso lo scorso dicembre. Alzate anche le previsioni per l’inflazione misurata dal PCE per il 2022 e il 2023.
L’inflazione rappresentata dal PCE core è attesa al 2,2% nel 2021, contro il +1,8% atteso a dicembre. Per il 2022 le previsioni sono di un dato core del 2% e per il 2023 pari al 2,1%.