Iren: Ebitda a 274 mln e investimenti in crescita del 52% nel I trimestre
Il gruppo Iren ha chiuso il primo trimestre 2020 con un Ebitda di 274 milioni di euro, in linea rispetto allo scorso anno, grazie allo sviluppo della marginalità della Business Unit Mercato, alla crescita organica e alle sinergie che hanno permesso di fronteggiare uno scenario energetico e un effetto climatico particolarmente penalizzanti. Nel primo trimestre dell’anno, gli investimenti sono cresciuti del 52%, attestandosi a 130 milioni di euro. Il marcato incremento degli investimenti, che si traduce in maggiori ammortamenti, unito ad accantonamenti per 18 milioni di euro prevalentemente destinati al fondo svalutazione crediti, per effetto del COVID-19, hanno avuto un impatto sull’utile del Gruppo attestatosi a 84 milioni di euro (-16,2%). Nel periodo in oggetto Iren ha conseguito una crescita organica pari a 9 milioni di Ebitda, sinergie pari a 3 milioni di Ebitda e rafforzato ulteriormente di 27.000 unità la propria base clienti a 1,842 milioni di clienti.
“Gli importanti investimenti realizzati dal Gruppo in digitalizzazione hanno consentito una positiva gestione dell’emergenza Covid-19 sia in termini di erogazione dei servizi essenziali sia in termini di continuità delle attività aziendali, con l’estensione dello smartworking a quasi 3.000 dipendenti. I risultati approvati in data odierna confermano l’efficacia delle azioni intraprese e la solidità del nostro modello di business. L’ebitda, in linea con quello dello scorso anno nonostante l’inatteso contesto negativo, evidenzia la qualità delle linee strategiche attuate che hanno consentito al Gruppo di stabilizzare i margini dei servizi di vendita e continuare nello sviluppo delle attività regolate” – ha commentato Massimiliano Bianco, Amministratore Delegato del Gruppo che ha poi aggiunto – “Il Gruppo ha dimostrato la capacità di perseguire efficacemente gli obiettivi delineati nel Piano Industriale nonostante l’emergenza sanitaria, incrementando gli investimenti del 52% e confermando il recupero, entro fine anno, dei leggeri ritardi occorsi sulle opere in costruzione. Le future azioni volte al rilancio economico del Paese potrebbero potenzialmente coinvolgere le utilities in operazioni di consolidamento sui territori e favorire l’accelerazione degli investimenti”.