Intesa SanPaolo: utile netto di 179 milioni in IV trimestre, rettifiche crediti per 1,2 miliardi
Intesa SanPaolo ha concluso il quarto trimestre del 2021 con un risultato netto consolidato pari a 179 milioni di euro, dopo la contabilizzazione di: imposte sul reddito per 82 milioni di euro; oneri di integrazione e incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 291 milioni (comprendenti 212 milioni – 316 milioni ante imposte – relativi alle 2.000 uscite volontarie previste dall’accordo sindacale di novembre 2021); effetti economici positivi derivanti dall’allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) per 46 milioni; tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) per 22 milioni di euro, derivanti da oneri ante imposte per 25 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi italiano, per 6 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere e variazioni negative di fair value per un milione riguardanti Atlante.
La voce ammontava a 210 milioni di euro nel terzo trimestre 2021, derivanti dai seguenti apporti ante imposte: oneri per 306 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi italiano e per 5 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere e variazioni positive di fair value per un milione riguardanti Atlante. Nel quarto trimestre 2020 questa voce era ammontata a 38 milioni di euro, derivanti dai seguenti apporti ante imposte: riprese di valore per un milione riguardanti il fondo di risoluzione e oneri per 18 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi italiano, per 4 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero, per 5 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere e per 29 milioni relativi a variazioni negative di fair value riguardanti Atlante.
– una perdita di pertinenza di terzi per 94 milioni di euro.
Il risultato netto pari a 179 milioni di euro nel quarto trimestre 2021 si confronta con quello pari a 983 milioni nel terzo trimestre 2021 e con quello negativo per 3.099 milioni nel quarto trimestre 2020, positivo per 393 milioni se si escludono le componenti relative all’acquisizione di UBI Banca, costituite dagli effetti economici dell’allocazione dei costi di acquisizione (incluso goodwill negativo) e dagli oneri di integrazione, e l’impatto contabile del connesso azzeramento del goodwill della Divisione Banca dei Territori.
Il risultato tiene conto delle rettifiche di valore nette su crediti, pari a 1,222 miliardi di euro (comprendenti le
rettifiche di valore addizionali pari a 1,247 miliardi per accelerare la riduzione dei crediti deteriorati), rispetto a 543 milioni del terzo trimestre 2021 (che includevano rettifiche di valore addizionali pari a 162 milioni per accelerare la riduzione dei crediti deteriorati) e a 1,440 miliardi del quarto trimestre 2020 (che includevano 852 milioni per i futuri impatti di COVID-19). L’ammontare di altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività è pari a 415 milioni di euro (comprendenti circa 170 milioni per il rafforzamento delle riserve assicurative), rispetto agli 82 milioni del terzo trimestre 2021 e ai 121 milioni del quarto trimestre 2020.
Il conto economico consolidato del quarto trimestre 2021 ha registrato interessi netti pari a 1,954 miliardi di euro, in diminuzione del 2,3% rispetto ai 1,999 miliardi del terzo trimestre 2021 e del 5,7% rispetto ai 2,072 miliardi del quarto trimestre 2020.
Le commissioni nette sono pari a 2,532 miliardi di euro, in aumento dell’ 8,9% rispetto ai 2,325 miliardi del terzo trimestre 2021.
In dettaglio, si registra una diminuzione dell’1,8% delle commissioni da attività bancaria commerciale e una crescita del 15,4% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,…), nel cui ambito si registra un aumento del 9,7% per la componente relativa a intermediazione e collocamento di titoli, del 17,3% per quella relativa al risparmio gestito (con commissioni di performance pari a 191 milioni nel quarto trimestre 2021 e a 50 milioni di euro nel terzo trimestre 2021) e del 4% per quella relativa ai prodotti assicurativi.
Le commissioni nette del quarto trimestre 2021 crescono del 3,7% rispetto ai 2,442 miliardi del quarto trimestre 2020. In dettaglio, si registra una crescita dello 0,6% delle commissioni da attività bancaria commerciale e del 5,9% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza, nel cui ambito l’apporto da intermediazione e collocamento di titoli aumenta dello 0,9% e quello da risparmio gestito del 6,2% (con commissioni di performance pari a 183 milioni di euro nel quarto trimestre 2020), mentre quello da prodotti assicurativi flette dello 0,2%.