Intel: utili e fatturato II trimestre battono attese, ma mercato deluso per guidance su margine lordo
Il colosso americano dei chip Intel ha reso noto di aver concluso il secondo trimestre dell’anno con un utile netto di $51 miliardi, in calo dell’1% rispetto all’utile incassato nello stesso periodo del 2020. L’utile netto per azione si è attestato a $1,24, in rialzo del 4% su base annua. Su base adjusted, l’eps è stato pari a $1,28, in crescita del 12% su base annua e superiore agli $1,06 per azione attesi.
Il fatturato adjusted è ammontato a $18,5 miliardi, in crescita del 2% su base annua, meglio dei $17,8 miliardi stimati.
Il flusso di cassa operativo generato dalla società nel secondo trimestre del 2021 è stato pari a $8,7 miliardi, mentre i dividendi pagati agli azionisti sono ammontati a $1,4 miliardi.
Sulla scia dei risultati di bilancio, Intel ha rivisto al rialzo la propria guidance sul fatturato adjusted per il 2021 di $1 miliardo a $73,5 miliardi, a fronte di un eps di $4,80.
I risultati di Intel suggeriscono che il boom delle vendite di computer che è iniziato con la pandemia Covid-19 potrebbe continuare anche con il ritorno a scuola e negli uffici della gente.
Tuttavia, il titolo perde in pre-mercato dopo che il gigante dei chip ha detto di prevedere per il terzo trimestre dell’anno un margine lordo non-GAAP pari al 55%, in deciso calo dal 59,2% del secondo trimestre. Intel ha spiegato il calo dei margini con le restrizioni che stanno colpendo l’offerta e con i costi legati alla produzione di chip con l’adozione di una nuova tecnologia.
Il gruppo si è impegnato a investire $20 miliardi al fine di migliorare la propria capacità manifatturiera, che include due nuove fabbriche in Arizona.
Il numero uno del gigante, l’amministratore delegato Pat Gelsinger, ha affermato che “a questo punto, non diciamo che un’operazione di M&A sia cruciale, ma non la escludiamo neanche”.
Il titolo Intel cede tuttavia il 2,6% nelle contrattazioni afterhours di Wall Street, scontando il calo stimato nel margine lordo.