Imprese: ripresa più lenta nei servizi, per il futuro rischi da problemi fornitura e debolezza domanda
Oltre l’80% delle imprese in Italia, che rappresentano più del 90% del valore aggiunto, prevedono di trovarsi in una situazione di completa (41,3%) o parziale (39,5%) solidità entro la prima metà del 2022. Poco più del 3% si giudica invece gravemente a rischio. Più nel dettaglio, l’industria in senso stretto e le costruzioni presentano una ripresa più diffusa, mentre è più debole e frammentata nei servizi.
Si confermano le criticità riscontrate nei primi periodi della pandemia per le agenzie di viaggio (39,3%), le attività sportive e di divertimento (38,9%), le attività artistiche (36,9%), il settore pubblicitario (36,6%), cinematografico e musicale (35,5%). Lo rivela il rapporto Istat sulle imprese dopo l’emergenza sanitaria.
Per quasi un quarto delle imprese i fattori di rischio per la crescita sono rappresentati dall’indebolimento della domanda e dagli ostacoli nell’acquisire gli input produttivi.