Imprese: aumentano i pagamenti in ritardo, è colpa del Covid. In difficoltà industria ma anche bar e cinema
Effetto Covid-19 anche sulla puntualità dei pagamenti delle imprese. A settembre il numero delle aziende italiane che pagano i propri fornitori con oltre 30 giorni di ritardo ha raggiunto il 12,7%, un dato di poco superiore a quello di fine 2016 (12,3%). È quanto emerge dallo Studio Pagamenti, realizzato da CRIBIS, società del gruppo CRIF specializzata nella business information.
“Dall’analisi dei dati – commenta Marco Preti, amministratore delegato CRIBIS – l’impatto negativo dell’emergenza sanitaria sulle nostre imprese è sempre più evidente. (…) Lo Studio – prosegue – rileva l’incremento più alto nei pagamenti superiori a 30 giorni nel settore dell’industria, ma evidenzia anche lo stato di sofferenza dei settori più colpiti dal lockdown, quali bar e ristoranti, i servizi ricreativi e cinematografici, tutti agli ultimi posti nella classifica dei meno virtuosi nei pagamenti”.
Rispetto al trimestre precedente, il Nord Est e il Nord Ovest hanno registrato l’incremento più elevato di ritardi gravi (rispettivamente 10,4% e 11,8%). Il Nord Est tuttavia si conferma ancora una volta l’area geografica più affidabile, con il 43% delle imprese che pagano alla scadenza, mentre al Sud e nelle Isole, dove le imprese puntuali sono solo il 22,6%, si evidenziano maggiori difficoltà.