I dati Usa ammaliano anche Piazza Affari: Ftse Mib oltre quota 20.000 punti
La settimana si chiude in bellezza per Piazza Affari dopo i sorprendenti dati dal mercato del lavoro Usa. A Milano l’indice Ftse Mib ha mostrato una crescita del 2,78% a quota 20.187,51 punti, sui massimi a quasi 3 mesi. Il listino principale di Piazza Affari ha inoltre chiuso oltre la barriera dei 20mila punti, non accadeva dallo scorso 6 marzo.
Per quanto riguarda i dati sul lavoro americano, a maggio l’economia degli Stati Uniti ha creato 2,5 milioni di posti di lavoro, il maggior balzo di sempre. Un dato che è andato oltre le attese, visto che le stime erano per una perdita di 8 milioni di posti di lavoro. Il tasso di disoccupazione è sceso a sorpresa al 13,3%, rispetto al 14,7% di aprile. Gli economisti avevano previsto un tasso in rialzo al 19,8%. Ieri la Borsa milanese, come le altre Borse europee, avevano corso sull’onda dell’azione della Bce che ha potenziato il QE pandemico di altri 600 miliardi.
Guardando ai singoli titoli, la maglia di migliore del Ftse Mib l’ha indossata oggi CNH Industrial con un rialzo del 9,8%. Ben comprato anche Salvatore Ferragamo (+8,3%), titolo che nel corso della giornata è stato anche stoppato in asta di volatilità. Un poderoso rally per Ferragamo che rialza la testa dopo che nei giorni scorsi il mercato si era concentrato sulla notizia che il titolo della maison toscana lascerà il Ftse Mib, a partire dal prossimo 22 giugno. Si sono messi in evidenza anche gli industriali con con Fca (+7%) che ha corso sotto la spinta delle attese per un imminente via libera al maxi-prestito da 6,3 miliardi di euro con garanzia pubblica all’80%. Ieri l’ad di Sace, Pierfrancesco Latini, ha specificato che dall’esame dell’operazione emerge una piena conformità della struttura dell’operazione ai termini del decreto
Bene anche i bancari: la migliore è Bper con +9,7%. Sotto la lente anche Banco Bpm che ha segnato un +6,7% dopo l’oltre +4% della vigilia. La banca ha concluso l’acquisto sul mercato del 4% di Anima per un controvalore di circa 50,8 milioni di euro e arrivando a detenere il 19,4% del capitale.
In luce anche il comparto oil in scia al rally del petrolio in scia ai rumors che l’Opec+ avrebbe raggiunto un accordo estendere di un mese i tagli alla produzione. Domani è attesa una riunione per confermare l’estensione dei tagli. Uno scenario positivo di cui ha approfittato Saipem (+9,5) ma anche Eni (+6%).
Sul fronte delle vendite spicca il ribasso di Diasorin che è scivola sul fondo del paniere principale con un tonfo di quasi il 5% (-4,7%) in area 166 euro. Secondo un articolo del Il Fatto Quotidiano, la graduatoria provvisoria relativa alla gara in aprile in Lombardia (ordine urgente di 500mila test Covid-19) vedrebbe in testa la svizzera Roche, che ha offerto un prezzo di 1,42 euro a test. Seconda nella graduatoria ci sarebbe Beckman Coulter con un’offerta di 3,8 euro a test, terza Ortho Clinical con 3,5 euro, quarta Diasorin con 3,3 euro e quinta Abbott offrendo 4 euro.