Governo Draghi, Scope: implicazioni rating dipendono da ripresa economia ma anche da consolidamento fiscale lungo termine’
“Un qualsiasi governo guidato da Mario Draghi sarebbe in grado di ridurre l’incertezza e di aiutare l’Italia ad attraversare la pandemia e di sostenere il contesto di tassi più bassi. Tuttavia, le implicazioni sul credito (rating) dipendono dalla capacità (del governo) di alimentare una ripresa economica di breve termine, definendo un consolidamento fiscale credibile di più lungo termine”. Così gli analisti dell’agenzia di rating Scope Ratings nella nota “Un governo Draghi avrebbe implicazioni di più lungo termine non solo per l’Italia ma per l’Europa nel complesso”.
“L’Italia ha bisogno di un governo efficace e stabile, per assicurare la durata dell’attuale legislatura fino alla metà del 2023 – ha commentato Dennis Shen, responsabile analista della divisione dei debiti sovrani di Scope Ratings – Dopo 66 anni di governi negli ultimi 75 anni, l’Italia non può permettersi di andare avanti con una paralisi politica. Anche un governo molto breve di Draghi con una durata solo fino alle prossime elezioni del presidente (della Repubblica) del 2022 confermerebbe una incertezza politica simile”.
“Con il debito dell’Italia al livello record del 160% circa del Pil – si legge ancora nella nota – il nuovo governo dovrà garantire un contesto di politica sostenibile che favorisca una ripresa nel breve termine attraverso investimenti strategici effettuati con i 209 miliardi di euro di fondi Ue e che definisca una visione su una disciplina fiscale in un’ottica di più lungo termine. Il modo in cui la premiership di Draghi gestirà questo difficile equilibrio avrà implicazioni sui rating sui crediti. Tuttavia, nel breve periodo, una soluzione dell’incertezza politica, nell’accelerare il percorso di uscita dalla crisi e un qualsiasi allentamento dei costi italiani di rifinanziamento del debito sarebbe positiva per il rating” sull’Italia.
“Draghi gode della sua elevata reputazione tra gli investitori, così come tra i partner europei dell’Italia – ha detto ancora Shen – Il sostegno delle istituzioni europee è fondamentale per facilitare i tassi ai minimi storici di cui l’Italia continua a beneficiare nonostante i debiti più alti”.
Di fatto, ricorda l’esperto, lo spread BTP-Bund a 10 anni oscilla al momento sotto quota 100, al minimo in oltre cinque anni.