Giappone, premier Shinzo Abe annuncia sue dimissioni: ‘mi scuso per lasciare in tempi di COVID’
I rumor erano più che fondati. Il premier giapponese Shinzo Abe ha annunciato le proprie dimissioni per motivi di salute, dovuti a una malattia infiammatoria intestinale, che già lo costrinse a dimettersi dalla premiership nel 2007. Abe tornò poi premier nel 2012, grazie alla vittoria registrata dal partito dei liberaldemocratici, di cui fa parte, nelle elezioni del 2012. Il suo attuale mandato sarebbe scaduto nel 2021.
“Ho deciso di rassegnare le mie dimissioni – ha detto Abe, in un discorso proferito in conferenza stampa – le mie condizioni di salute hanno iniziato a peggiorare verso la metà dello scorso mese. Ho così deciso di dimettermi, sia a causa della malattia che per sottopormi ai trattamenti medici”.
“E’ stato molto duro prendere questa decisione – ha continuato il premier – ma non posso essere primo ministro se non sono in grado di dare il meglio. Mi scuso per dimettermi durante la crisi del coronavirus”.
Nella sessione odierna la borsa di Tokyo non ha partecipato al miglioramento del sentiment dei mercati – comunque poco marcato -, succesivo all’annuncio della nuova strategia della Fed diramato ieri dal numero uno Jerome Powell, in occasione del via al Simposio di Jackson Hole.
A frenare l’indice azionario giapponese sono stati proprio i rumor secondo cui il premier giapponese sarebbe stato prossimo a rassegnare le dimissioni, a causa di persistenti problemi di salute.
L’indice Nikkei 225 è capitolato sulla scia delle indiscrezioni fino a -2,5%, per poi rimbalzare dell’1%, ridurre i guadagni salendo dello 0,40% circa, e tornare a cedere più dell’1%, per chiudere infine in ribasso dell’1,4% a 22.882,65 punti.
Il premier Shinzo Abe soffre da anni, per la precisione, di colite ulcerosa.
Abe ha rassicurato il Giappone affermando che rimarrà in carica come premier fino a quando il suo successore non sarà nominato.
Il rapporto dollarto-yen continua a viaggiare ai minimi della sessione, attorno a quota JPY 106, non solo per le vendite che colpiscono il biglietto verde per la politica monetaria più accomodante decisa dalla Fed di Jerome Powell con il lancio dello strumento AIT (Average Inflation Targeting), ma anche perchè lo yen beneficia dell’avversione al rischio in Giappone, grazie alla sua natura di valuta rifugio.