Giappone: Pmi manifatturiero riagguanta 50 punti a dicembre, record da aprile 2018
L’indice Pmi manifatturiero del Giappone stilato congiuntamente dalle società Jibun Bank e da Markit si è attestato a dicembre a 50 punti, rispetto ai 49,7 punti di novembre. E’ quanto emerge dalla lettura finale del dato.
L’indice ha riagguantato i 50 punti, linea di demarcazione tra fase di contrazione (valori al di sotto) e di espansione (valori al di sopra), con il sottoindice della disoccupazione, in particolare, salito per la prima volta dal febbraio del 2020.
Dal report emerge che “le aziende manifatturiere giapponesi hanno indicato di aver assistito a un’ampia stabilizzazione delle loro attività alla fine di un anno tumultuoso, con l’indice Pmi che si è attestato alla soglia di 50 punti, nel mese di dicembre. Il Pmi è salito così al record dall’aprile del 2018, ponendo fine a una fase ribassista andata avanti per 19 mesi consecutivi, al record della storia del dato”.
Ancora, “le aziende hanno riportato un aumento sostenuto dell’ottimismo, con un terzo degli intervistati che ha detto di prevedere un aumento dell’output nel corso dei prossimi 12 mesi, in linea con l’outlook di IHS Markit, che stima per la produzione industriale del Giappone una crescita, nel 2021, pari a +7,3%”, dopo i ripetuti tonfi del 2020 provocati dalla crisi economica innescata dal coronavirus-Covid-19.