Germania: Corte costituzionale rigetta il ricorso contro il Recovery fund
La Corte costituzionale tedesca ha respinto il ricorso presentato contro il Recovery Fund dall’ex fondatore dell’Afd, Bernd Lucke, aprendo di fatto la strada allo stimolo senza precedenti.
Il ricorso mirava a bloccare la ratifica del piano di rilancio europeo. Ora arriva il rigetto. “Si applicano dei limiti per quanto riguarda il volume, la durata e lo scopo del prestito a cui la Commissione europea è autorizzata, così come per quanto riguarda le possibili passività sostenute dalla Germania”, ha detto la Corte costituzionale nel suo parere. “Inoltre, i fondi in questione devono essere utilizzati esclusivamente per affrontare le conseguenze della crisi Covid-19”, ha detto anche la corte.
La dichiarazione della corte tedesca sottolinea che la decisione dei 27 capi di stato a luglio è di natura temporanea. La decisione della Corte tedesca permette alla Germania di concludere i passi legislativi necessari prima che le erogazioni avvengano alla fine di quest’anno. Fino alla settimana scorsa, Austria, Germania, Estonia, Finlandia, Ungheria, Irlanda, Lituania, Paesi Bassi, Polonia e Romania dovevano ancora terminare le procedure nazionali prima che la Commissione europea fosse effettivamente in grado di attingere ai mercati. In base alla Carta tedesca “sarebbe inammissibile creare strumenti permanenti che avessero (per la Germania, ndr) come conseguenza un’assunzione di rischi per le decisioni prese da altri Paesi, specialmente se potessero avere conseguenze non prevedibili. Ogni qualvolta la federazione dovesse decidere misure significative di solidarietà al livello internazionale o europeo che riguardassero spese pubbliche, l’approvazione del Bundestag sarà richiesta in ogni singolo caso”. E la Corte impone anche che il Bundestag “abbia sufficiente influenza su come i fondi saranno utilizzati” si legge nella sentenza.