Generali: risultato operativo 2020 record, cedola a 1,47 euro
Generali ha annunciato stamattina i risultati finanziari per il 2020 che vedono un nuovo risultato operativo record pari a 5,2 miliardi di euro (+0,3%) “grazie al positivo contributo dei segmenti danni, asset management e holding” e un utile netto che si è invece attestato a 1.744 milioni (-34,7%), “risentendo di one-off e svalutazioni sugli investimenti, principalmente nel primo semestre 2020”. Escludendo l’onere del fondo straordinario internazionale per il Covid-19 e l’operazione di liability management, l’utile netto normalizzato è stato pari a 2.076 milioni (-12,7%). Nel periodo in esame il big assicurativo italiano ha visto i premi lordi raggiungere quota 70,7 miliardi (+0,5%), “con una raccolta danni resiliente e profittevole, e un’ottima raccolta netta vita a 12,1 miliardi”.
Generali ha inoltre fatto sapere di avere confermato un’eccellente posizione di capitale con il Solvency Ratio stabile a 224%. “Il forte recupero rispetto alla posizione del trimestre precedente è dovuto principalmente al positivo impatto derivante dall’estensione del modello interno per i rischi operativi, al favorevole andamento dei mercati finanziari e al contributo molto positivo della generazione normalizzata di capitale”, spiega il Leone di Trieste. In questo contesto la società ha deciso che il dividendo per azione che sarà proposto alla prossima assemblea degli azionisti è pari a 1,47 euro, diviso in due tranche rispettivamente pari a 1,01 e 0,46. Nel dettaglio, la prima tranche verrà posta in pagamento a partire dal prossimo 26 maggio mentre la seconda tranche relativa alla parte del dividendo 2019 non distribuita, sarà pagabile a partire dal prossimo 20 ottobre.
“Alla luce dei risultati raggiunti a fine 2020, il gruppo conferma l’obiettivo di una crescita annua composta 2018-2021 degli utili per azione tra il 6% e l’8%. Si prevede inoltre un RoE atteso del 2021 maggiore del 11,5%, e un obiettivo di dividendi cumulati 2019-2021 tra 4,5 e 5 miliardi di euro, subordinatamente al contesto regolatorio”.