Ftse Mib chiude male la settimana: tonfo per Ferrari e Moncler, bene Leonardo
Mercati europei di cattivo umore a fine ottava, così come Wall Street dove pesa il tonfo di JPMorgan dopo la trimestrale. Il Ftse Mib archivia la giornata di contrattazioni a 27.543 punti, in calo dell’1,08%, complice il calo marcato di big quali Enel e Ferrari. Dal fronte macro delusione dalle vendite al dettaglio statunitensi, che a dicembre hanno segnato -1,9% a dicembre (consensus era -0,1%), calo più forte in dieci mesi. Lettura che suggerisce come l’impennata dell’inflazione (+7% a/a) sta avendo ripercussioni sulle scelte dei consumatori. Oggi intanto l’inizio dell’earning season a Wall Street ha visto JPMorgan riportare utili in calo a 10,4 mld $ nel quarto trimestre, superiori alle attese degli analisti ma il mercato non ha gradito la debolezza dei ricavi da trading.
Sul parterre di Piazza Affari vendite su STM (-2,13%) che paga la debolezza diffusa dei tecnologici. Peggior performer di giornata è stata però Ferrari con -3,87% in area 213,4 euro. Molto male anche Moncler a -3,6% e Iveco a -3,43%.
Sotto pressione oggi anche Enel (-2,21% a 6,807 euro) in scia al newsflow negativo legato al rebus bollette. Gli investitori guardano al warning lanciato dalla francese EDF che ha quantificato gli impatti derivanti dalle misure eccezionali prese dal governo francese per il 2022, che prevedono tra l’altro una riallocazione dell’aumento delle tariffe 2022 per un periodo di 12 mesi. EDF ha comunicato un potenziale impatto di circa 8,4 miliardi di euro ai prezzi di fine 2021 e considererà azioni per proteggere il balance sheet e cancella la guidance di debito. In Italia il timore è di possibili misure governative che impatteranno negativamente la performance dei titoli energetici.
Focus su Generali (-1,52% a 18,44 euro) dopo che Francesco Gaetano Caltagirone, Vice Presidente Vicario e titolare di circa l’8% del capitale, ha comunicato le proprie dimissioni dal CdA motivando la propria uscita richiamando un contesto nel quale la sua persona sarebbe `palesemente osteggiata, impedita dal dare il proprio contributo critico e ad assicurare un controllo adeguato`, facendo riferimento alle modalità di lavoro del Consiglio di Amministrazione (tra cui la presentazione e approvazione del piano strategico e a procedura per la presentazione di una lista da parte del Consiglio). Negli ulti mi mesi il cda del Leone di Trieste ha accolto favorevolmente a maggioranza la disponibilità del ceo Donnet ad un ulteriore mandato, mentre i pattisti (Caltagirone, Del Vecchio e Fondazione CRT) chiedono discontinuità sulla governance.
Controcorrente invece Leonardo (+1,9% a 6,76 euro) dopo l’annuncio di contratti per radar E-scan dei velivoli Eurofighter Typhoon tedeschi e spagnoli per un controvalore di oltre 260 mln di euro.