Ftse Mib chiude male, Unipol la peggiore a -3%. Torna il segno più su Unicredit
Piazza Affari archivia una seduta fiacca con Ftse Mib in calo dello 0,58% a 21.973 punti. A tenere banco è sempre il newsflow sui vaccini con le autorità UK che son state le prime ad approvare l’uso del vaccino anti-Covid targato Pfizer e BioNTech, diventando così il primo paese al mondo ad avviare la campagna di vaccinazione. Dal fronte macro, deboli riscontri dal rapporto ADP sull’occupazione del settore privato. La stima è di una crescita di 307.000 nuovi posti di lavoro a novembre, meno del rialzo di 475.000 atteso dagli analisti. L’incremento è stato il più basso dallo scorso luglio.
Si arresta oggi il crollo di UniCredit che ha chiuso a +0,42% a quota 7,98 euro dopo che i recenti crolli in Borsa legati all’addio dell’ad Jean-Pierre Mustier hanno mandato in fumo 2,5 mld di euro di capitalizzazione.
Nel comparto bancario scivolano oggi Banco BPM (-2,45%) e Bper (-1,08%) complice il raffreddarsi delle piste che portano a un matrimonio tra le due banche. Oggi Alessandro Vandelli, numero uno di Bper, ha specificato che l’acquisto delle oltre 500 filiali UBI impegnerà la banca per 3-6 mesi e fino a quando non sarà conclusa “appare difficile e complesso, per non dire impossibile, valutarne altre”. Qualche ora prima, il numero uno di Banco BPM Giuseppe Castagna aveva rinnovato la sua disponibilità a imbarcarsi in un’operazione di M&A.
A scivolare è stata anche Unipol (-3,08%), maggiore azionista di Bper, e che per bocca del ceo Cimbri aveva sponsorizzato nelle scorse settimane un deal. Intanto oggi l’Antitrust ha avviato un procedimento nei confronti di UnipolSai, Generali e Allianz per pratiche commerciali scorrette nella liquidazione dei danni da sinistri della Rc Auto.
Spostando l’attenzione sul settore auto, lieve calo per Fiat Chrysler Automobiles (-0,36%) dopo i dati sulle immatricolazioni in Italia diffusi ieri a mercato chiuso. A novembre è proseguito il calo delle immatricolazioni, ma i marchi Fca hanno segnato nel complesso 34.746 immatricolazioni nel mese (+1,6%), con una quota di mercato del 25,1% (22,7% a novembre 2019).
Tra i segni più spiccano ENI con +1% e Saipem con +2,6% con l’assist della risalita dei prezzi del petrolio.