Ftse Mib chiude a -4,2%, molto male banche e Stellantis
Giovedì nero per Piazza Affari. Il Ftse Mib segna in chiusura -4,2 a 22.886 punti. Si è sgonfiato l’ottimismo legato ai negoziare tra Russia e Ucraina. L’incontro di oggi in Turchia tra i ministri degli Esteri di Russia e Ucraina ha palesato posizioni ancora distanti. La Russia intende infatti continuare gli attacchi fino a quando i suoi obiettivi non saranno raggiunti, stando a quanto riferito dal ministro degli Esteri ucraino.
Oggi intanto la Bce ha mostrato un atteggiamento più hawkish del previsto annunciando un tapering più veloce con QE che passerà da 40 miliardi di euro ad aprile a 30 miliardi a maggio e 20 miliardi a giugno. Sempre oggi è arrivato il dato dell’inflazione americana, salita a +7,9% su base annua rispetto al 7,5% di gennaio e raggiungendo un nuovo massimo degli ultimi 40 anni. Settimana prossima sarà il turno del meeting Fed e tra gli analisti si punta su sei rialzi dei tassi nel 2022.
Volgendo lo sguardo a Piazza Affari, le banche sono tornate a sbandare con oltre -7% per Unicredit e Intesa Sanpaolo dopo i rialzi a doppia cifra della vigilia. In affanno anche Stellantis (-7,23% a 13,47 euro) con tutto il settore sotto pressione con la ripresa dei rialzi dei prezzi delle materie prime e Tesla che ha annunciato un ritocco al rialzo dei listini per alcuni suoi modelli.
Tra le big calo del 4,97% per Enel, mentre ENI segna -3,66% all’indomani dell’annuncio della sospensione dei contratti di acquisto di petrolio russo.
Peggior performer di giornata del Ftse Mib è stata Azimut con oltre -11% nel giorno della diffusione dei conti 2021.
Ha tenuto invece bene TIM (+3,27% a 0,2755 euro) in attesa del CdA di TIM di domenica che si esprimerà sull’offerta di KKR. Secondo la Stampa il CdA probabilmente non chiuderà totalmente all`ipotesi KKR ma chiederà al fondo di formalizzare un’offerta senza concedere una preliminare due diligence. Intanto ieri Vivendi ha riportati i risultati 2021 e ha svalutato la partecipazione TIM a 0,657 euro per azione dai 0,86 precedenti. Vivendi ha ribadito il supporto al nuovo management e al nuovo piano industriale “che poggia su ipotesi realistiche” e in grado di risollevare il valore del titolo.