Forex nel Day After Bce e inflazione Usa, ora tocca alla Fed: dollaro debole, euro in rialzo ma sotto $1,22
All’indomani della riunione della Bce di Christine Lagarde e della pubblicazione del dato relativo all’inflazione Usa – indice dei prezzi al consumo – di maggio, l’euro rialza la testa nei confronti del dollaro.
Il dollar index ha oscillato nelle ultime ore, a conferma della cautela dei trader in attesa del grande market mover della prossima settimana: la riunione del Fomc, il braccio di politica monetaria della Fed di Jerome Powell, in calendario il 15 e il 16 giugno.
Secondo gli analisti di TD Securities, è probabile che la stima mediana dell’inflazione core degli anni 2022-2023 venga rivista lievemente al rialzo; il dot plot dovrebbe inoltre mostrare l’outlook di un primo rialzo dei tassi entro la fine del 2023.
Ieri Wall Street e i Treasuries Usa hanno confermato la fiducia nella Federal Reserve, che ritiene che il rialzo dell’inflazione abbia una natura transitoria.
Wall Street ha chiuso positiva, con lo S&P 500 che ha toccato un nuovo record, e i tassi sui Treasuries sono scesi.
Giù anche il dollaro, a conferma di come il timore delle pressioni inflazionistiche in Usa e del conseguente tapering del Quantitative easing da parte della Fed sia ancora sotto controllo, nonostante il boom dell’inflazione americana misurata dall’indice dei prezzi al consumo, che a maggio è volata del 5% su base annua, oltre le stime, e al nuovo massimo dal 2008. Boom anche per la componente core, schizzata del 3,8% su base annua, al record in quasi 30 anni.
La fiducia nella Fed è tale che nel forex spicca il rialzo, piuttosto, dell’euro, nonostante la Bce abbia reiterato la sua impostazione super dovish, con la presidente Christine Lagarde che ha ripetuto che è “troppo presto, prematuro”, parlare di una strategia di uscita dal PEPP, il QE pandemico con cui l’Eurotower fa shopping di bond per un valore di $80 miliardi al mese (e che accompagna il tradizionale programma di acquisto di asset, APP, che prosegue al ritmo di $20 miliardi al mese).
L’inflazione non è un problema, al punto che la Bce ha annunciato che manterrà un ritmo “significativamente” più veloce di acquisti di asset con il suo QE pandemico per il prossimo trimestre.
Ma oggi l’euro sale, avanzando dello 0,13% a $1,2189, e scontando probabilmente anche quanto ha ammesso Christine Lagarde, ovvero che tre esponenti del Consiglio direttivo della Bce hanno chiesto ieri di tagliare l’acquisto di asset che avviene ogni mese con il PEPP.
C’è da dire comunque che si tratta decisamente di una minoranza, visto che in tutto gli esponenti sono 25.
L’euro sale anche nei confronti della sterlina (+0,09%), a GBP 0,8596 e sullo yen, +0,20% a JPY 133,37, ed è quasi piatto sul franco svizzero (+0,03% a CHF 1,0896).
Il dollaro avanza debolmente sullo yen, +0,08% a JPY 109,42, ingessato sulla sterlina (+0,02% a $1,4180).