Forex, euro oltre $1,20 a record in quasi sette settimane in attesa Bce. Effetto Treasuries-Fed sul dollaro
In attesa della riunione della Bce di dopodomani, giovedì 22 aprile, l’euro è salito oltre la soglia di $1,20 per la prima volta in quasi sette settimane, beneficiando della debolezza del Dollar Index, che viaggia attorno ai 90,952 punti, dopo il minimo intraday a 90,877 testato durante le contrattazioni asiatiche.
La moneta unica è balzata fino a $1,2068: alle 12.30 circa ora italiana rallenta e sale dello 0,12% a $1,2051; il dollaro ora recupera sullo yen, avanzando dello 0,22% a JPY 108,41, mentre rimane sotto pressione verso la sterlina con un calo dello 0,05% a $1,3979.
L’euro sale sulla sterlina dello 0,17% a GBP 0,8621, mentre avanza sul franco svizzero a CHF 1,1038. Sullo yen la moneta unica mette a segno un rialzo dello 0,35% a JPY 130,67.
Il dietrofront del dollaro si spiega con lo smorzarsi dei timori sull’inflazione Usa, che ha portato i tassi decennali a scendere fino all’1,5280% la scorsa settimana, dopo esere balzati fino all’1,7760% alla fine di marzo, record in oltre un anno.
La strategist di Commerzbank You-Na Park-Heger ha scritto in una nota ai clienti che il recente calo del dollaro è dovuto alle rassicurazioni arrivate dalla Federal Reserve, sul fatto che non porrà fine presto alla propria politica monetaria ultra accomodante.
Il miglioramento della situazione dei vaccini in Europa, invece, sta sostenendo l’euro. Tuttavia l’analista ha affermato che la situazione potrebbe cambiare anche rapidamente.
“La ripresa economica negli Stati Uniti potrebbe far salire le aspettative sul rialzo dell’inflazione, scatenando la speculazione su un aumento dei tassi. E la situazione in Eurozona in relazione alla pandemia del coronavirus potrebbe cambiare di nuovo, visto che l’incertezza rimane alta”.