Fmi lima stime Pil globale 2021. Downgrade colpiscono Germania, Usa, Spagna, mentre spicca maxi upgrade Pil Italia
Nel World Economic Outlok di ottobre pubblicato oggi, il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto lievemente al ribasso l’outlook sulla crescita del prodotto interno lordo globale dal +6% previsto a luglio al +5,9%.
Per il 2022, l’FMI ha confermato la stima di crescita al tasso del 4,9%.
L’istituzione di Washington ha motivato il downgrade con le strozzature delle catene di approviggionamento che si stanno manifestando nelle economie avanzate e con il peggioramento della situazione sanitaria nelle economie emergenti.
“La ripresa globale continua – è il titolo del WEO – ma il momentum si è indebolito e l’incertezza è cresciuta”.
L’FMI ha tagliato l’outlook, in particolare, relativo al Pil Usa del 2021, di 1 punto percentuale a +6%.
Riviste al ribasso anche le stime del Pil di Spagna e Germania del 2021, in entrambi i casi di 0,5 punti percentuali, e del Pil del Canada, ridotto di 0,6 punti percentuali, sempre relativo al 2021.
Per la Germania, l’FMI prevede ora una crescita del Pil del 3,1% quest’anno e del 4,6% nel 2022 (per il 2022 l’outlook è stato invece migliorato di 0,5 punti percentuali.
Per la Spagna la stima per il 2021 è stata rivista al ribasso per l’appunto di 0,5 pp, al tasso di espansione del 5,7%; l’outlook per il 2022 è stato però migliorato di 0,6 punti percentuali a +6,4%.
Per gli Stati Uniti si prevede un’espansione del Pil del 6% (rivisto al ribasso per l’appunto di 1 punto percentuale) e del 5,2% nel 2022 (revisione al rialzo di 0,3 punti percentuali).
Per l’Italia, il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto al rialzo le stime sulla crescita del Pil italiano del 2021 in modo significativo. L’upgrade è di 0,9 punti rispetto alle previsioni di luglio: l’Fmi prevede ora una espansione del 5,8% nel 2021. Per il 2022, l’istituzione di Washington ha confermato la stima precedente, pari a una crescita del 4,2%.
Per la Francia il Fondo prevede una crescita del 6,3% (rivista al rialzo di 0,5 punti percentuali) nel 2021 e del 3,9% per il 2022 (revisione al ribasso di 0,3 punti percentuali).