Ferragamo: titolo giù dopo ricavi, Equita riduce stime ma alza target a 15,2 su scenario speculativo
Salvatore Ferragamo sotto pressione a Piazza Affari, dove mostra una flessione del 2,7%, all’indomani della pubblicazione dei dati preliminari dei ricavi consolidati per l’esercizio 2020. Il fatturato si è attestato a 916 milioni di euro, in calo del 33,5% a cambi correnti e del 33,4% a cambi costanti rispetto al 2019. All’indomani dei risultati il titolo è finito sotto la lente degli analisti di Equita che hanno ridotto le stime per il periodo 2020-2022 ma hanno incorporato lo “scenario speculativo” con un target price in salita del 34% a 15,2 euro. Equita ha ridotto l’Ebit 2020 a -54 milioni da -34 milioni, mentre sul 2021 hanno abbassato il fatturato del 7% (maggiore prudenza sul recupero del wholesale, data anche l`esposizione al travel retail) e l’Ebit a 31 milioni da 79 milioni.
“Il taglio è gradualmente più contenuto sugli anni successivi, confermando l’idea di un possibile rilancio del marchio e di una ottimizzazione dei costi. Le nostre stime incorporano fatturato e ebit 2023 rispettivamente del 4% e del 9% sotto il 2019, con uno slittamento di circa un anno rispetto alle ipotesi precedenti. Incorporando il re-rating del mercato/settore, alziamo la valutazione fondamentale da 11,3 a 12,3 euro per azione”, sottolineano gli esperti aggiungendo che “i numeri 2020-21 non sono del resto un driver per il titolo in questa fase di transizione del marchio e anche della società (atteso cambio di management alla scadenza del board, ed ipotesi anche di avvicendamento alla guida creativa, dato il mandato in scadenza di Paul Andrew)”. A questo si aggiunge, spiegano ancora da Equita, l’imminente cambio di governance recentemente annunciato (presidente non più esecutivo, meno membri della famiglia nel board) che potrebbe rappresentare un primo segnale di apertura verso possibili aggregazioni future con realtà esterne: incorporiamo nella valutazione una probabilità al 50% di M&A”.