Federal Reserve, Beige Book: ‘espansione continua, ma ansia da COVID rallenta ritmo crescita’
“L’attività economica (Usa) è migliorata, ma i miglioramenti sono stati in generale modesti, e l’economia rimane ben al di sotto dei livelli precedenti la pandemia COVID-19”. E’ quanto si legge nel Beige Book, il rapporto sulle condizioni di salute dell’economia Usa pubblicato periodicamente dalla Federal Reserve.
“Le continue incertezze e volatilità relative alla pandemia, e i loro effetti negativi sull’attività delle imprese e sui consumatori – si legge – sono state un tema che ha risuonato nel paese”.
Dal rapporto della Banca centrale americana emerge che il ritmo di ripresa dell’economia degli Stati Uniti ha rallentato il passo, in diversi distretti, nel mese di agosto, pur rimanendo in fase di espansione. “Diverse aree dell’economia hanno fatto fronte, infatti, a tassi di espansione minori, a causa delle persistente ansia sugli effetti del coronavirus”.
Tra l’altro, in un discorso separato dalla pubblicazione del Beige Book, la presidente della Fed di Cleveland, Loretta Mester, ha detto che “la ripresa dell’attività che ha caratterizzato i mesi di maggio e giugno si è smorzata negli ultimi due mesi (luglio e agosto)”.
Ancora, dal rapporto della Fed:
“le spese dei consumatori hanno continuato a salire, come dimostrano le vendite di auto e i miglioramenti nei settori retail e del turismo. Tuttavia, molti distretti hanno rilevato un ritmo di crescita più lento in questi settori”.
Il “mercato immobiliare commerciale – inoltre – rimane in fase di contrazione. Si è confermata positiva, invece, l’attività edilizia per le abitazioni residenziali, che ha mostrato crescita e resilienza in molti distretto. Le vendite delle abitazioni sono salite anch’esse, a fronte dell’aumento dei prezzi che prosegue, a causa della domanda e della scarsità delle scorte”.
“L’occupazione è salita nei vari distretti, soprattutto nell’ambito del settore manifatturiero”. Dal Beige Book è emerso tuttavia anche che sono diverse le aziende che hanno deciso di trasformare i licenziamenti da temporanei a definitivi, a causa della debolezza della domanda.