Fed, inversione curva rendimenti, convexity hedging: spread ‘pre-recessione’ ancora sotto controllo, occhio al tratto 5-10 anni
Inversione della curva dei rendimenti nel tratto compreso tra 5 e 10 anni: se ne sta parlando in queste ultime ore, all’indomani dell’annuncio della Fed di Jerome Powell che, per la prima volta dal 2018, ha alzato i tassi sui fed funds. I tassi sono stati alzati di 25 punti base al nuovo range compreso tra lo 0,25% e lo 0,50%.
In realtà, lo spread che interessa di più nel momento in cui si affronta la questione dell’inversione della curva dei rendimenti è quello tra i tassi dei Treasuries a 2 anni e i tassi decennali.
Nel caso in cui i tassi a 2 anni salgono oltre quelli a 10 anni, si parla di inversione della curva, come fattore che, storicamente, precede una recessione negli Stati Uniti.
Di fatto questo spread si è ristretto, ed è da un po’ che viaggia al di sotto della soglia di 30 punti base.
La parte della curva dei rendimenti che si è invertita è invece quella che va dai cinque ai 10 anni.
L’inversione si è manifestata inoltre già da venerdì scorso, dunque prima dell’annuncio della Fed di ieri, quando il valore dei tassi dei bond Usa a 7 anni ha superato quello dei tassi a 10 anni: i tassi a 7 anni sono saliti infatti fino al 2,197%, rispetto al 2,177% dei decennali.
Intervistato da Marketwatch, Michael Franzese, trader del mercato del reddito fisso presso MCAP, ha spiegato l’inversione con il fenomeno del “convexity hedging”, ovvero con quelle attività dei dealer e dei market maker che detengono e vendono asset garantiti dai mutui tese a compensare i rischi attraverso la vendita di Treasuries.
Derek Tang, economista presso la Monetary Policy Analytics in Washington, ha ricordato comunque che è da almeno il 2009 che la curva del tratto a 7/10 anni non si è invertita in modo duraturo.
Detto questo, indicativo il commento di Peter Schiff, responsabile economista e strategist del mercato globale di Europac.com e presidente di SchiffGold.com, che su Twitter ha lanciato una serie di alert sulla lotta contro l’inflazione fin troppo debole che, a suo avviso, la Fed di Jerome Powell avrebbe appena lanciato (visto che i tassi rimangono ancora vicini allo zero).
“La curva dei rendimenti si è invertita ora nel tratto che va da 5 ai 10 anni, il che significa che i Treasuries a cinque anni ora rendono più dei titoli a 10 anni. Questo mostra che chi investe nel mercato dei bond non ha ancora capito. Fa bene a pensare che l’economia stia scivolando in una fase di recessione, ma sbaglia a pensare che ciò significhi che l’inflazione andrà via!”.
Praticamente, Schiff teme il rischio di una stagflazione negli Stati Uniti.
Alle 15.30 ora italiana, i tassi dei Treasuries a 10 anni fanno dietrofront, scendendo al 2,156%, dopo essere schizzato ieri fino al 2,24%, nuovo record dal 2019. Al momento i tassi a 5 anni viaggiano al 2,136%, mentre quelli a due anni all’1,922%, a conferma del fatto che lo spread 2-10 anni rimane sotto controllo e anche quello tra tassi a 5 e 10 anni è tornato in condizioni di normalità, dopo essersi invertito (in base a quanto ha fatto notare Peter Schiff).