Fed, Powell commenta effetto fine restrizioni Covid: balzo significativo inflazione a marzo e aprile, ma si smorzerà subito
“Si può andare a cena solo una volta la sera, ma molte persone potranno andare a cena”. Così Jerome Powell, presidente della Fed, nel corso della conferenza stampa successiva alla decisione del Fomc – il braccio di politica monetaria della Federal Reserve – di lasciare i tassi vicini allo zero.
Powell ha detto che la Fed sta valutando cosa succederà quando l’economia Usa riaprirà del tutto, grazie all’immunità di gregge che verrà raggiunta con le vaccinazioni anti-Covid.
La riapertura e la fine del lockdown saranno tali che, inizialmente, a suo avviso le aziende non riusciranno a soddisfare tutta la domanda, che arriverà dalla platea dei consumatori americani.
Questo fenomeno, ha spiegato il numero uno della banca centrale americana, provocherà un aumento dell’inflazione relativamente modesto, “un incremento straordinario dei prezzi”, che tuttavia non cambierà di molto il trend dell’inflazione negli States. Nei mesi di marzo e aprile, ci sarà dunque sì un “balzo significativo” dell’inflazione su bae annua – considerando i livelli molto bassi dello scorso anno – ma le pressioni inflazionistiche tenderanno poi a smorzarsi.
Da segnalare che la Fed di Jerome Powell ha rivisto al rialzo in modo significativo l’outlook sul tasso di inflazione Usa del 2021, al 2,4%, ben oltre l’1,8% atteso in precedenza. L’inflazione rappresentata dall’indice PCE core è attesa inoltre al 2,2% nel 2021, contro il +1,8% atteso nel meeting di dicembre. Tuttavia, l’inflazione rappresentata dal PCE core è attesa poi in rallentamento al 2% per il 2022 e al 2,1% per il 2023.
Nel lasciare i tassi vicini allo zero, la banca centrale americana ha aggiornato anche le proprie stime di crescita sul Pil Usa: ora prevede un’espansione dell’economia del 6,5% nel 2021, rispetto al +4,2% atteso nel meeting di dicembre 2020. Riviste al rialzo anche le stime sul Pil Usa del 2020, dal +3,2% atteso in precedenza al tasso di crescita del 3,3%.
Detto questo, dal dot plot – il documento in cui ogni trimestre gli esponenti della Fed indicano quali saranno i livelli che, a loro avviso, i tassi di interesse testeranno nel breve, medio e lungo termine – emerge che la maggior parte degli esponenti del Fomc prevede che i tassi rimarranno ai livelli attuali, attorno allo zero, fino al 2023 e per tutto il 2023.