Fed, Moody’s: inflazione crescerà più delle attese di Powell & Co, tapering e rialzo tassi Usa prima del previsto
“L’inflazione (degli Stati Uniti) sta accelerando il passo. Il rialzo dei prezzi delle commodities e dei fattori industriali dovrebbe comunque smorzarsi verso la parte finale di quest’anno (…) Detto questo, è improbabile che l’inflazione moderi il passo quanto il presidente della Federal Reserve Jerome Powell sembra suggerire”. Così Moody’s, che ha annunciato di aver rivisto al rialzo il proprio outlook sulla crescita del Pil reale Usa a quasi +7% per il 2021 e a oltre +5% per l’anno prossimo.
L’agenzia di rating ha messo in evidenza anche la forza della crescita dei salari, aggiungendo che “le aspettative sull’inflazione rimangono ancorate, fattore che smorza il timore che l’inflazione diventi elevata in modo eccessivo. In ogni modo l’inflazione sembra accelerare a un ritmo più veloce di quello che la Fed sembra pensare”.
Di conseguenza, Moody’s crede che la Banca centrale Usa sarà costretta ad anticipare il primo aumento dei tassi, nel momento in cui diventerà chiaro che l’inflazione sarà più alta molto tempo prima di quanto anticipato.
“Crediamo di fatto che Powell inizierà a preparare i mercati finanziari alla prospettiva di un tapering del piano di Quantitative easing (acquisti di bond) una volta che sarà chiaro che gli Stati Uniti avranno raggiunto l’immunità di gregge (nei confronti del Covid), scenario che noi anticipiamo avverarsi entro il meeting del Fomc (il braccio di politica monetaria della Fed) della riunione di luglio (2021). Il vero tapering del QE inizierà con la riunione della commissione prevista per il gennaio del 2022”.
Da segnalare che dall’ultimo dot plot è emerso che gli esponenti del Fomc ritengono che la prima stretta monetaria avverrà dopo il 2023.