Febbre risiko banche a Piazza Affari dopo scenario UniCredit-Mediobanca. Balzano anche Banco BPM-Bper, altre ‘promesse spose’
Titoli bancari in rialzo a Piazza Affari, con Banco BPM che balza di oltre +4% sulla scia di nuovi rumor e ipotesi sul risiko bancario. Gli analisti di Equita riprendono gli scenari M&A presentati in un articolo de Il Sole 24 Ore, che ha ipotizzato anche una fusione tra UniCredit e Andrea Orcel.
“Il Sole 24 ore torna sul piano suggestivo di un’operazione tra Unicredit (capitalizzazione di mercato 20,4 miliardi) e Mediobanca (8,4 miliardi) – si legge nella nota di Equita SIM – Secondo l’articolo ci sono due elementi di novità che rendono lo scenario più favorevole: l’arrivo di Orcel
in UniCredit, e il cambio di assetti di Mediobanca intorno alla posizione più influente di Delfin arrivato al 13% ma proiettato al 20%, più i recenti acquisti di Caltagirone.
Dal punto di vista industriale riteniamo che l`integrazione tra Unicredit e Mediobanca possa essere sensata, in quanto darebbe forte impulso alla crescita della divisione CIB di UniCredit, oltre a permettere di acquisire quote di mercato rilevanti nel consumer banking attraverso Compass e maggiore
esposizione all’asset/wealth management, riducendo la volatilità dei risultati di UniCredit. Sulla base delle nostre simulazioni, l’acquisizione di Mediobanca da parte di UniCredit sarebbe ipotizzabile dal punto di vista finanziario attraverso un pagamento ‘per carta’ o con l’aggiunta di una limitata componente cash, in modo da non diluire la posizione di capitale di una Global-Sifi come UniCredit post combinazione. Assumendo un premio di almeno il 25% rispetto alle valutazioni attuali di Mediobanca (ovvero il pagamento di un P/TE = 1.1x) e 700 milioni di costi di ristrutturazione, l’operazione permetterebbe un miglioramento della posizione di capitale di UniCredit di 40 punti base circa (col CET1 che andrebbe al 14%). Assumendo sinergie lorde per circa 700 milioni, la nuova entità tratterebbe
con un 2022-23 P/TE di 0.4x, 2022-23 P/E post sinergie di 6.8x-5.6x con un ROTE 2023 del 7,5%. Sebbene a queste condizioni stimiamo che l’operazione possa risultare diluitiva sull’EPS per UniCredit, ci sarebbe comunque creazione di valore a doppia cifra, perché la combined entity
meriterebbe di trattare ad un multiplo superiore a quello di UniCredit standalone. Sulla base di questa simulazione, Delfin risulterebbe primo azionista della nuova entità con una quota vicina al 6%. I rischi sono legati ad un potenziale minor raggio d’azione sull’attività di IB e di execution data la diversa natura dei modelli di business. L’operazione
potrebbe però richiedere un premio superiore a quello da noi ipotizzato per convincere gli azionisti esteri di Mediobanca al cambio di profilo. Noi restiamo dell’idea che Mediobanca sia il titolo su cui puntare, in quanto combina appeal speculativo, fondamentali solidi (CET1 >16%, 2022E P/TE stub 0.75x e P/E 11x) e un modello di business ‘specializzato’ che la rende particolarmente attraente, con la possibilità di
creare valore sia organicamente che per linee esterne”.
Oggi sul Ftse Mib acquisti su tutto il comparto bancario: UniCredit sale di oltre +2%, Mediobanca osservata speciale con le indiscrezioni balza anch’essa di oltre +2%, Bper +3%, e sale anche Mps, con le quotazioni in crescita di oltre +1%. Bene anche Intesa SanPaolo. Su Banco BPM e Bper, da ricordare come il mercato stia scommettendo da tempo sulla loro combinazione, anche se per BPM rimarrebbe l’interesse di UniCredit. In ogni caso, il Sole 24 Ore ha scritto che per Piazza Gae Aulenti “Mediobanca può essere l’alternativa a Bpm”.