Euro: Bce hawkish su tassi contribuisce a rally settimanale. Dollaro sconta dietrofront tassi Treasuries
Occhi puntati sull’euro, dopo la carrellata di dichiarazioni arrivate oggi da diversi esponenti della Bce, in occasione del G7 dei ministri delle finanze.
Pur sotto pressione nei confronti del dollaro, la moneta unica ha incassato questa settimana un solido rialzo, pari a +1,55% su base settimanale. Il dollaro Usa si avvia invece a chiudere in ribasso per la prima delle ultime sette settimane, e a concludere la settimana peggiore dall’inizio di febbraio.
Motivo: il forte dietrofront dei tassi dei Treasuries Usa (in pochi giorni da un valore vicino al 3,2% al 2,83%, che rende meno appetibile gli asset denominati in dollari.
Dopo un balzo del 10% delle ultime due settimane, il Dollar Index si avvia così chiudere la settimana in flessione dell’1,5% a 102,96.
La rimonta dell’euro si spiega per l’appunto con i toni decisamente più hawkish della Bce di Christine Lagarde.
In un’intervista rilasciata a Bloomberg TV, a margine del G7 finanziario, il numero uno di Bankitalia, Ignazio Visco ha detto che la Bce può iniziare ad alzare i tassi di interesse probabilmente già a partire dal mese di luglio, mentre una stretta monetaria a giugno è fuori questione:
“Le aspettative sull’inflazione viaggiano al momento attorno al 2% e, a quanto pare, rimarranno tali. Di conseguenza, possiamo muoverci, in modo graduale, aumentando i tassi di interesse nei prossimi mesi”, ha detto il governatore di Banca d’Italia e anche esponente del Consiglio direttivo della Bce.
Interpellato a margine della riunione del G7 delle finanze sulla possibilità di una stretta monetaria da parte della Bce di 50 punti base, il nuovo numero uno della Bundesbank ed esponente del Consiglio direttivo della banca centrale, Joachim Nagel, ha inoltre risposto:
“La cosa più importante è che si inizi ad alzare i tassi”. Nagel ha detto anche che “i tassi negativi sono una cosa del passato”.
Focus sull’esito della riunione dei ministri delle finanze del G7, terminata con un comunicato in cui è stata ribadita la necessità di monitorare i mercati a causa della recente volatilità, così come è stato riaffermato, anche, l’impegno sui tassi di cambio. Riconosciute le preoccupazioni del Giappone sul forte indebolimento dello yen nei confronti del dollaro. I ministri hanno ribadito che sono i mercati che devono stabilire i rapporti di cambio, ma che il G7 si coordinerà comunue sulle mosse delle valute, per evitare che movimenti troppo violenti finiscano con il ripercuotersi sulla crescita.