Eni: avviata produzione carburanti sostenibili alternativi per l’aviazione
Eni ha annunciato di aver avviato la produzione di carburanti sostenibili alternativi per l’aviazione (Sustainable Aviation Fuel o SAF) che rappresentano nel breve-medio termine un modo per contribuire significativamente alla decarbonizzazione del trasporto aereo. I SAF Eni sono prodotti esclusivamente da scarti e residui, in linea con la decisione strategica di non utilizzare olio di palma dal 2023.
Eni prevede il raddoppio entro quattro anni dell’attuale capacità di bioraffinazione di 1.1 milioni di tonnellate/anno e il suo incremento fino a 5/6 milioni di tonnellate/anno entro il 2050: il cosiddetto biojet rivestirà un ruolo significativo nel mix prodotti, in linea con gli scenari di settore e i trend di mercato, e l’obiettivo è di traguardare una capacità produttiva di almeno 500 mila tonnellate/anno di biojet al 2030.
“È un risultato molto importante nel nostro percorso di decarbonizzazione, che prevede tecnologie innovative già disponibili e iniziative industriali concrete, e rispecchia pienamente il nostro approccio pragmatico alla transizione energetica: utilizzare la tecnologia per abbattere le emissioni nei settori che, come il trasporto aereo, più pesano a livello emissivo ma che nello stesso tempo vanno alimentati poiché fondamentali per la crescita e lo sviluppo. Vogliamo affermarci come leader tecnologici nella transizione energetica, anche utilizzando competenze e asset tradizionali, e questo è un nuovo passo in quella direzione, nonché un importante contributo a livello di sistema”, rimarca l’Amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi.
Le prime produzioni di SAF sono realizzate nella raffineria Eni a Taranto, con una quota allo 0,5% di UCO (oli vegetali usati e di frittura), che anticipa la quota del 2% di componente bio proposto nell’ambito del pacchetto UE ‘Fit For 55’. Si tratta di un primo passo, che conferma il percorso di decarbonizzazione di tutti i prodotti e processi Eni al 2050 e per tutti i settori coinvolti, compresi quelli più sfidanti, quali aviazione, mezzi pesanti e marina.
ENI aggiunge che la crescita della produzione di SAF continuerà con una progressione che vedrà già dai primi mesi del 2022 l’avvio di una produzione di oltre 10 mila tonnellate/anno di SAF nella raffineria Eni a Livorno, tramite distillazione di bio-componenti prodotti nelle bioraffinerie Eni a Gela e Porto Marghera (Venezia) grazie alla tecnologia proprietaria Ecofining™. Le materie prime utilizzate saranno esclusivamente di scarto quali UCO o grassi animali. Tale prodotto, denominato “Eni Biojet” conterrà il 100% di componente biogenica e potrà essere utilizzato in miscela con il jet convenzionale fino al 50%.
La crescita continuerà con l’avvio, nel 2024 della produzione di “Eni Biojet” nella bioraffineria di Gela, dove è già in corso di realizzazione un progetto che consentirà l’immissione sul mercato di ulteriori 150 mila tonnellate/anno di SAF al 100% da materie prime rinnovabili, in grado di soddisfare il potenziale obbligo del mercato italiano per il 2025.