Eni: attività Congo, Gip accoglie ipotesi sanzione concordata definita con Pubblico Ministero
Eni rende noto che – a seguito della derubricazione del reato ipotizzato, già determinata nell’udienza del 17 febbraio scorso relativamente alle indagini in corso su alcune attività in Congo – il Gip ha accolto l’ipotesi di sanzione concordata proposta dal Pubblico Ministero, alla quale Eni ha aderito. Nella nota odierna il Cane a sei zampe ribadisce la propria soddisfazione per la conferma da parte della Procura di Milano dell’inesistenza, anche in questo caso, di ipotesi di reato di corruzione internazionale. Questo ha consentito, spiega ancora Eni, la definizione della soluzione approvata oggi. Eni ricorda inoltre che “l’esito odierno non rappresenti un’ammissione di inadeguatezza dei propri modelli o colpevolezza da parte della società rispetto al reato contestato, ma un’iniziativa tesa esclusivamente a evitare la prosecuzione di un iter giudiziario che comporterebbe un nuovo e significativo dispendio non recuperabile di costi e risorse”.