Draghi: ‘da debito alto si esce con crescita’. Su pensioni ‘dare a pensionati certezza che sistema non cambi ogni tre anni’
“Dal debito pubblico alto si esce con la crescita, essenzialmente con la crescita. Una crescita equa, sostenibile, ma soprattutto una crescita forte. Una crescita cui il nostro Paese non era abituato e ci si arriva facendo tutto quello che abbiamo fatto, rinforzando le riforme che abbiamo fatto, attuando il Pnrr, con una stabilità politica di fondo”. Così il presidente del Consiglio Mario Draghi nel corso della conferenza stampa di fine anno.
“È stato un anno di grandi problemi e grandi sfide, ma gli italiani hanno reagito in maniera straordinaria alla depressione in cui erano caduti l’anno scorso e hanno detto quanto tengano alla stabilità politica – ha continuato il premier – Non è facile lavorare insieme per partiti politici con idee così diverse, ci sono riusciti perchè hanno capito che gli italiani vogliono questo. Se ci sono azioni decise sul Pnrr, sulle riforme, sulla stabilità politica, l’Italia avrà tutto per tornare a crescere come faceva prima”.
“Sulle pensioni – ha sottolineato Draghi – c’è stata una catena infinita di riforme durate 30 anni. Questo continuo riformare inietta una incertezza nelle persone che ha effetti negativi sulle abitudini di consumo e investimento e quindi sulla crescita economica”.
Insomma, “bisogna dare ai pensionati la certezza che il sistema non cambi ogni 3 anni”. Sulla riforma delle pensioni, il presidente del Consiglio ha precisato che “l’apertura del tavolo con i sindacati sulle pensioni era mia intenzione già un mese e mezzo fa” e che “i provvedimenti presi in manovra sono transitori, per affrontare il prossimo anno: che servisse una riforma più ampia mi pareva normale”. Le questioni da affrontare, d’altronde, sono diverse, e sono le seguenti: “Una maggiore flessibilità in uscita, come si fa ad avere un sistema che garantisca un certo livello di pensioni per giovani e precari. Terzo: cosa si può fare per riprendere la strada della previdenza complementare e quarto: oggi chi va in pensione e vuole continuare a lavorare viene punito”.
Per Draghi rimane inoltre “il vincolo a non rimettere in discussione la sostenibilità del sistema contributivo”.