Corte dei conti: ‘ora più debito, poi serve continuo rientro. Scenario critico, gravi effetti economici e sociali’
L’aumento significativo del debito pubblico è necessario per affrontare la crisi del coronavirus, ma poi sarà indispensabile lanciare una fase di “lento ma continuo rientro”. E’ quanto ha detto il presidente di coordinamento delle sezioni riunite in sede di controllo della Corte dei conti, Ermanno Granelli, intervenendo alla cerimonia di parificazione del rendiconto dello Stato.
“La fase che stiamo attraversando è di una severità tale che l’espansione dei bilanci pubblici appare un’indiscutibile necessità. Per molti aspetti, la sostenibilità prospettica delle finanze pubbliche di molti paesi riposa oggi proprio sulla capacità di espandere, in modo appropriato, il debito”.
“Ma la possibilità di accrescere il rapporto debito-Pilè oggi tanto maggiore quanto più credibile è la volontà di voler utilizzarlo per superare le fragilità in termini di servizi pubblici, formazione, infrastrutture e ricerca, dimostrando, soprattutto in questo modo, la determinazione di volerlo collocare, dopo la temporanea e inevitabile fase espansiva, su un sentiero di lento ma continuo rientro”.
Ancora prima aveva preso la parola il presidente della Corte dei conti, Angelo Buscema, che ha aperto la cerimonia di parificazione del rendiconto dello Stato. E che ha avvertito che, a causa della crisi economica e sanitaria provocata dalla pandemia del coronavirus, per l’Italia si è creato uno “scenario piuttosto critico” , caratterizzato da “gravi effetti economici e sociali”.
“Un quadro questo- ha sottolineato Buscema -di difficoltà strutturali e fragilità che va tenuto ben presente nell’impostazione di concreti percorsi per la ripresa economica e sociale del nostro paese”. Sono di conseguenza “urgenti” misure a sostegno dell’economia, puntando fin da subito su un “solido sviluppo” delle infrastrutture.
“Si rendono necessari provvedimenti urgenti in grado di fornire un sostegno all’economia, contrastando il calo del Pil e accelerando l’uscita dalla crisi. Non possono essere trascurati, tuttavia, obiettivi essenziali quali il potenziamento del sistema delle garanzie per gli operatori economici pubblici e privati e il contestuale rafforzamento degli strumenti a tutela del lavoro e dei settori produttivi”, ha detto ancora il presidente della Corte.
“All’impegno di restituire a un ambiente sconvolto nei comportamenti consolidati, condizioni più favorevoli alla crescita e alla tutela delle risorse naturali, si affianca quello non meno rilevante e, soprattutto, non più procrastinabile, per l’avvio di un solido sviluppo infrastrutturale del paese. A ciò andrebbe affiancata senza indugi una riorganizzazione più efficiente della macchina amministrativa e dei servizi fondamentali da garantire alla cittadinanza”.