Corte Giustizia Ue su caso Karlsruhe: ‘solo noi possiamo decretare se istituzione europea abbia violato la legge’
Soltanto la Corte di Giustizia europea può stabilire se un’istituzione europea abbia violato la legge. E’ quanto afferma la stessa Corte di Lussemburgo, a seguito della sentenza con cui Karlsruhe, ovvero la Corte Costituzionale tedesca, ha affermato che il programma PSPP (piano di acquisto di titoli pubblici) della Bce, meglio conosciuto come Quantitative easing, viola in parte la legge.
Nella nota della Corte Ue si legge che, “in generale, si ricorda che la Corte di Giustizia ha costantemente confermato che il giudizio che la stessa emana in occasione di una sentenza preliminare è vincolante per le corti nazionali”.
Viene specificato che, “al fine di assicurare che la legge dell’Unione europea venga applicata in modo uniforme, soltanto la Corte di Giustizia – che è stata creata proprio a tal fine dagli stati membri – ha giurisdizione nello stabilire se un atto di una istituzione Ue sia contrario alla legge Ue. Le divergenze tra le corti (nazionali) degli stati membri espresse attraverso sentenze (differenti) rischierebbero infatti di mettere a repentaglio l’unità dell’ordine giuridico dell’Ue e di minare la certezza del diritto. Così come altre autorità degli Stati Membri, le corti nazionali devono assicurarsi che la legge Ue abbia pieno effetto. Questo è il solo modo di assicurare l’uguaglianza degli Stati Membri nell’Unione che essi hanno creato”.
Intanto, quasi contestualmente, sono arrivate le dichiarazioni del numero uno della Bce Christine Lagarde che, riferendosi in modo più o meno implicito alla sentenza contro il programma PSPP (piano di acquisto di titoli pubblici), meglio conosciuto come Quantitative easing, emessa dall’Alta corte tedesca, si è così espressa: “Dobbiamo essere sicuri che non ci siano limiti ingiustificati ai nostri interventi”.
Lo scorso 5 maggio la Corte costituzionale tedesca, oltre a rimbrottare il governo di Angela Merkel e il Bundestag per non aver vigilato in modo sufficientemente oculato sugli acquisti di debiti sovrani dell’area euro da parte della Bce, ha lanciato, di fatto, un ultimatum alla banca centrale.
O Christine Lagarde & colleghi spieghino entro l’arco dei prossimi tre mesi il motivo per cui questo piano PSPP è così importante, oppure la Bundesbank, banca centrale tedesca, non vi parteciperà più.
“Considerata la loro responsabilità nei confronti dell’integrazione europea – si legge nel verdetto della Corte costituzionale tedesca – il governo federale (tedesco) e il Bundestag sono chiamati ad adottare misure per assicurarsi che la Bce conduca una valutazione sul principio di proporzionalità”.
La Corte costituzionale tedesca si è chiesta se la Bce abbia rispettato in toto questo principio, arrivando alla conclusione che l’Eurotower è andata oltre il suo mandato, in quanto non è riuscita “a garantire il necessario equilibrio tra l’obiettivo di politica monetaria prefissato (ovvero la stabilità dei prezzi) e tra gli effetti sulla politica economica derivanti dall’applicazione del programma (QE)”.